di Maria Nerina Galiè
(fotoservizio di Alberto Cicchini)
Il labile confine tra storia e leggenda s’infrange di fronte alla tradizione della “Sacra” di Grottammare, come ogni volta che il 1 luglio cade di domenica. Un imponente corteo di 700 figuranti ha rievocato eventi tramandati dal 1170 e rinnovato solenni riti religiosi, fino all’indulgenza plenaria, in occasione della manifestazione che ha riempito le vie del centro nella tarda serata di domenica ed arricchito la già nutrita offerta turistica della bella cittadina costiera. Un evento impegnativo quanto memorabile che si ripeterà il 1 luglio del 2029. Una convergenza di fattori che rinviano alle antiche narrazioni, di quando il Papa Alessandro III, in viaggio per Venezia, trovò rifugio nelle spiagge sicure di Grottammare, la notte tra il sabato 30 giugno e la domenica 1 luglio appunto, acclamato da una folla religiosamente fervente ed accogliente di natura.
Commosso da tanta ospitalità, si dice che il Papa abbia riempito di sabbia il suo camauro e promesso tante indulgenze quanti i granelli raccolti. Che sia accaduto realmente oppure no, non è dato saperlo. Fatto sta che notizie storiche dei festeggiamenti si hanno dal XVI secolo circa e due bolle papali, una del 1803 e l’altra di Paolo VI del 1973, sanciscono le indulgenze plenarie. Negli anni in mezzo alle importanti ricorrenze, quindi non quest’anno, Grottammare rievoca comunque l’evento con la messa in scena dello sbarco papale dal mare alla spiaggia antistante Piazza Kursaal, a bordo di una scialuppa realizzata nel 2012 da sapienti mani artigiane alla stregua della Cocca papale riprodotta nel 2007, entrambe protagoniste della sfilata 2018.
Il corteo di domenica scorsa è partito dallo stadio Pirani, subito dopo la celebrazione religiosa officiata nella chiesa di San Martino dal vescovo Carlo Bresciani, per attraversare le strade centrali della città che i residenti hanno arredato con lumini posti sugli usci, balconi e davanzali. Fuochi d’artificio hanno segnato la conclusione della manifestazione all’arrivo del serpentone in piazza Peretti.
Cinque le scene che hanno caratterizzato la sfilata. L’apertura è toccata a “La restituzione del Tempio” ambientata in età romana dall’associazione “Gsg Artocria” di Cupra Marittima. Tamburi e chiarine del Sestiere di Porta Maggiore della Quintana di Ascoli hanno invece animato “Lo sbarco del papa”, dove è stato possibile ammirare le navi di cui sopra. Con “La città in festa” è stata riprodotta fedelmente Grottammare in epoca medievale. Nobili, dame e graziose ancelle ma anche pescatori, boscaioli, vasai e tessitrici per i quattro quartieri di San Martino, Le Grotte, La Marina e Ischia. La quarta scena è stata per “La traslazione del Rosso Stendardo”, dono del vescovo di Fermo nel XVI secolo a riconferma del beneficio dell’indulgenza papale.
“La processione dei santi”, è stata invece introdotta dallo stendardo comunale della Sacra Giubilare, restaurato e benedetto da Papa Francesco a giugno di quest’anno, seguito dal corteo religioso accolto in silenzio anche dalle voci narranti, disposte in tre punti del percorso per dettagliare i vari momenti. I vessilli di Comune di Grottammare, Provincia di Ascoli Piceno e Regione Marche e le autorità civili e militari, tra cui il sindaco Enrico Piergallini, hanno chiuso il corteo.
Talmente tante le persone assiepate lungo le strade ed i marciapiedi dove era segnalato il passaggio dei figuranti da non riuscire a fare un conto preciso. Nessun problema di rilievo ha minato il successo della manifestazione fatta eccezione per un breve momento di spavento, all’inizio della sfilata, quando un cavallo ha disarcionato il suo cavaliere, che per fortuna non ha riportato conseguenze ed è subito risalito in sella.
Ha sfilato anche una rapppresentanza del Sestiere di Porta Maggiore della Quintana di Ascoli
Un incidente finito lì anche perché i cavalli, seppure evidentemente insofferenti, erano ben assistiti da personale specializzato che provvedeva a quietarli ed abbeverarli di frequente.
Polizia Municipale, forze dell’ordine, uomini della Fifa Security, protezione civile e volontari della Confraternita di Misericordia hanno scortato i figuranti, ordinato il pubblico e vigilato i varchi di accesso. I soccorritori giallo ciano sono intervenuti per assistere una donna che ha avuto un malore alla fine della cerimonia religiosa. Si è ripresa nel giro di poco e non c’è stato bisogno di ricorrere alle cure mediche. Più indaffarati gli uomini della polizia municipale nelle ore immediatamente precedenti l’evento. Sebbene da diversi giorni nei parcheggi del centro di Grottammare sventolassero cartelli di “divieto di sosta dalle 17 a fine manifestazione nel giorno 1 luglio”, qualche automobilista ha ignorato o dimenticato l’ordinanza. Gli agenti della municipale sono stati costretti a far rimuovere dal carroattrezzi ben 12 vetture.
LA FOTOGALLERY DI ALBERTO CICCHINI
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