Una cessione di 50 euro di sostanza stupefacente (marijuana) non pagata aveva scatenato la violenta reazione di un giovane rumeno residente a Monteprandone finito sotto processo con l’accusa di spaccio e tentata estorsione e rapina a danno di un ragazzo di Acquasanta. Ora il giovane è stato condannato a 2 anni e otto mesi dal collegio penale presieduto dal giudice Marco Bartoli (Pomponi e Giusti a latere).
L’interno del tribunale
I fatti risalgono al 2015, quando, secondo l’accusa, l’imputato, difeso dall’avvocato Saveria Tarquini, si era introdotto a casa della vittima forzando la porta di ingresso e, una volta dentro, minacciandolo di ucciderlo con un manico di scopa.
Alla base di tutto ci sarebbe il debito di 50 euro per della droga non pagata. In aula era stata ascoltata anche la vittima che ha confermato il fatto e ricordato anche altri episodi in cui sarebbe stato oggetto di minacce e anche del furto del cellulare sempre per la “maria” non saldata. Erano stati sentiti anche i genitori che hanno confermato l’effrazione alla casa e la presenza sospetta di due giovani a bordo di un auto.
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