di Maria Grazia Lappa
La storia della giovane 13enne vittima di bullismo non ha lasciato indifferente Castel di Lama. Una brutta pagina di cronaca cittadina emersa dopo lo sfogo della mamma della giovane. L’unica nota positiva in questa vicenda è che tra i protagonisti dello spiacevole episodio c’è anche chi ha deciso di chiedere scusa. Scuse accettate da parte della 13enne, ma rimane l’amaro in bocca per una storia che ha indignato profondamente. Comportamenti inaccettabili, che si fa fatica a capire. Per fortuna la mamma ha avuto il coraggio di parlare, di scoperchiare il velo dell’ipocrisia.
«Ho una domanda – racconta – queste persone si rendono conto del male che fanno? Ribadisco, quello che mi ha sconvolto maggiormente è che non solo mia figlia è stata vittima di episodi di bullismo, ma che è stata lasciata sola. Non ha trovato la solidarietà delle amiche. È necessario lavorare tutti insieme per creare una nuova sensibilità, i ragazzi devono capire il peso dei loro comportamenti, le conseguenze e soprattutto il dolore che infliggono, che non riguarda solo la vittima, ma un’intera famiglia. Si devono rendere conto che in questi casi le vittime di bullismo vanno aiutate e non lasciate sole. Mia figlia è rimasta a piangere su una panchina. È bene che si capisca che anche quando dicono “voglio stare sola” è perché sono ferite e perché stanno male. Non ci si può girare dall’altra parte. Abbiamo dalla nostra tanti strumenti, che devono essere utilizzati per il bene dei nostri figli. È necessario accompagnarli affinché sappiano riconoscere il bene dal male. Il male non si impartisce. Dobbiamo insegnarglielo e ripartire da qui. Devo dire che mi sono giunte tante telefonate di solidarietà, persone che mi hanno fatto sentire il loro sostegno, tra queste anche il parroco don Paolo di Castel di Lama».
Che cosa intende fare?
«Voglio impegnarmi affinché il dolore di mia figlia non rimanga vano e soprattutto perché non accada più a nessuno. Voglio far capire ai bulli, ma anche alle amiche che lasciano sole le vittime, che questo è un comportamento sbagliato, è necessario lavorare, dare il via ad un percorso che dia risultati solidi. Con gli strumenti a disposizione nel 2025 non possiamo permetterci di avere persone che si comportano così. Il bullismo è inaccettabile, va condannato e vanno ricercate le cause che scatenano quest’odio. Il mio è un grido di allarme che mi auguro venga raccolto. Ribadisco non si possono lasciare sole le vittime a fronteggiare un’umiliazione che agli occhi di questi ragazzi appare definitiva e distruttrice».
«Non abbasserò la guardia, dobbiamo lavorare tutti insieme per sconfiggere questo odioso fenomeno, ma soprattutto per creare una nuova sensibilità tra i giovani, soprattutto quelli vicini alle vittime. Tutti insieme possiamo fare la differenza».
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