di Maria Nerina Galiè
La sede della Ciip Spa
Rinnovo di presidente e cda della Ciip spa, che riunisce 59 Comuni di Piceno e Fermano, ed elezione del presidente Ato 5 dopo le dimissioni del sindaco di Ascoli Marco Fioravanti: sono già in corso le manovre elettorali e nulla è dato per scontato.
PRESIDENTE E CDA – A fine maggio l’assemblea dei soci della Ciip si riunirà per l’approvazione del bilancio. Nella stessa sede, ai sindaci saranno consegnati i moduli per la presentazione delle candidature. Ad ogni candidato, sarà sufficiente la firma di un solo sindaco per potersi proporre al voto. Firma che sarà vincolante per la validità della candidatura stessa. Ci sarà tempo 20 giorni per la riconsegna dei moduli e quindi per conoscere le figure che si proporranno per le cariche, da eleggere nell’assemblea elettiva prevista per la fine di giugno.
Gli elettori sono i sindaci dei 59 Comuni che fanno parte della Cicli integrati: 10 dell’area montana (ex Acquedotto del Vettore che comprende l’area montana a cavallo tra Piceno e Fermano, i cui primi cittadini sono chiamati ad esprimere un loro rappresentate), 33 del Piceno (quindi tutti) e 16 del Fermano.
Alla base delle scelte ci saranno logiche sia territoriali che politiche. Una sola lista, come avvenuto nelle precedente elezione del 2022 dopo una lunga serie di discussioni, è l’auspicio di molti. Lo scenario che si sta profilando nelle manovre preelettorali è simile a quello di tre anni fa, con un esito che però è condizionato da più fattori.
Ecco perché.
Determinante resta la posizione dei tre Comuni con maggior peso Ascoli, Fermo e San Benedetto (il voto dei sindaci, è bene ricordarlo, “pesa” in base al numero degli abitanti).
Paolo Calcinaro e Marco Fioravanti
Maddalena Ciancaleoni, attuale presidente ad interim dopo la scomparsa di Giacinto Alati, è sostenuta di certo dal sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti. Nella scorsa tornata, il rinnovo di Alati (fermano) per la presidenza aveva subito messo d’accordo Fioravanti ed il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, trainanti per i rispettivi territori.
Antonio Spazzafumo
Recalcitrante fino all’ultimo era invece stato Antonio Spazzafumo di San Benedetto, sollecitato dalla sinistra che si era opposta alla continuità, facendo leva su diversi sindaci, in particolare della
Vallata picena, di orientamento politico affine.
Quest’anno, sullo sfondo ci sono le elezioni regionali e per la sinistra, mettere “un piede” sullo scalino dell’importante azienda, sarebbe un bel colpo. Quindi, appoggiata dalla Vallata del Tronto, ritenterà con maggiore motivazione ad inserirsi nell’asse Ascoli-Fermo-San Benedetto.
Due i nomi che circolano per la candidatura alla presidenza, oltre a quello di Maddalena Ciancaleoni: Marco Perosa, ex direttore Area “Strategia, ricerca e pianificazione” della Fondazione Carisap, e (di nuovo) Alberto Paradisi, ascolano di origine, sambenedettese di residenza ed attuale presidente della partecipata fermana Asite.
Poi c’è Fermo. L’appoggio di Calcinaro alla candidata ascolana Ciancaleoni e supportata da Ascoli non è certo. Diverso era con Alati che appunto era di Fermo. Nei giorni scorsi i sindaci del Fermano hanno avuto diversi incontri e sembra che stiano maturando l’idea di voler imporre una figura rappresentativa del loro territorio in un ruolo chiave, non necessariamente espresso dall’elettorato: Calcinaro metterebbe sul piatto un incarico dirigenziale di spicco all’interno della Cicli integrati.
ATO 5 – In sede di dimissioni di Marco Fioravanti aveva detto senza mezzi termini che il successore «per mantenere un equilibrio apparterrà al territorio fermano: c’è grande collaborazione tra i sindaci dei due territori».
Il nome che circola con insistenza (sebbene non abbia il completo appoggio) è quello di Domenico Ciaffaroni, storico sindaco di Montefortino, per bilanciare la rappresentanza territoriale, è l’alto Fermano al momento fuori da ogni organismo di governo. Tra l’altro a Ciaffaroni, membro del Consiglio direttivo del Parco Nazionale dei Sibillini, viene riconosciuto il fattivo impegno che ha portato al rinnovo della concessione per la captazione idropotabile della sorgente di Foce di Montemonaco (leggi qui).
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