Rimini va avanti, San Benedetto (non) pensa e resta indietro

MENTRE IN ROMAGNA già negli anni '10 si lavorava per un lungomare con visione al 2050, nella Riviera delle Palme nulla cambia di decennio in decennio
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Il Parco sul Mare di Rimini in un rendering del sito VisitRimini

 

di Pier Paolo Flammini

 

La diffusione sui social dell’idea del lungomare di Rimini ha originato grande interesse in tutta Italia, con decine di migliaia di like e commenti e centinaia di migliaia, e forse milioni, di visualizzazioni. Non sono serviti i commenti dei riminesi per specificare che rendering è rendering e non realtà.

 

Ma già negli anni ’10 Rimini pensava a se stessa come “Rimini 2050“, e il confronto con San Benedetto e la Riviera delle Palme è impietoso per la difficoltà a staccarsi definitivamente dal disegno novecentesco. Alla fine degli anni ’80 le giunta pedonalizzarono il tratto di Porto d’Ascoli, a metà del decennio successivo Perazzoli disegnò la pista ciclabile, Martinelli a inizio anni 2000 avviò la riqualificazione della parte meridionali. Ultima novità, il giardino Nuttate de Lune, pensato durante la giunta Gaspari e inaugurato da Piunti.

 

Tutte queste novità hanno riscosso successo e ciò dimostra che il ferro andrebbe battuto finché è caldo. San Benedetto ha la possibilità di presentare 6 chilometri ciclopedonabili sul mare, con l’ultimo chilometro, al Molo Sud, fra due ali di mare a destra e sinistra. Il tutto a costo zero o quasi.

 

Qualche mese fa si era parlato della pedonalizzazione di viale delle Tamerici, addirittura con la posa di una scultura mastodontica di Pericle Fazzini nell’area dell’ex Galoppatoio. Invece tutto tace.

 

Purtroppo si preferisce evitare di aprire argomenti di discussione nella città – perché ci sono sempre i contrari come chi pensa che sia sviluppo avere due parcheggi a ridosso della propria attività anziché una cartolina che gira in tutta Italia ed Europa – e anche gli investimenti che cambierebbero il volto alla città e di cui abbiamo parlato vengono dilazionati preferendo indirizzare l’avanzo di bilancio di 6 milioni per la spesa corrente.

 

E mentre gli altri pensano, San Benedetto sonnecchia, e noi invecchiamo a scrivere sempre gli stessi articoli.


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