Giovanni Allevi a “Verissimo”
di Filippo Ferretti
Oltre un anno dopo il suo ritorno alla vita, avvenuto con la partecipazione al Festival di Sanremo, il pianista, compositore, autore e direttore d’orchestra ascolano Giovanni Allevi è tornato a parlare in televisione della sua malattia, partecipando alla trasmissione “Verissimo” e raccontando con sincerità disarmante a Silvia Toffanin le tappe più dolorose del percorso oncologico affrontato dal giugno 2022, dopo un concerto tenuto a Vienna, quando ha scoperto di essere affetto da un mieloma multiplo.
Giovanni Allevi
«Avevo la febbre da diversi giorni e un terribile mal di schiena. Dopo gli esami, è arrivata la conferma di una malattia grave che era già progredita. Avevo metastasi ossee in tutto il corpo: al femore, al bacino, al cranio. Lì mi è crollato tutto, mi è tremata la terra sotto i piedi» ha detto l’artista, ricordando il momento della diagnosi, davanti alle telecamere e adu una sconvolta padrona di casa.
Il musicista ha rivelato la sofferenza del suo corpo, paragonandolo ad un intrigo di rovi e di spine. «Vivo giornalmente il dolore fisico, ma la mia anima è disperatamente aggrappata alla vita», ha raccontato, parlando anche della difficile esperienza con gli oppiacei, assunti per alleviare la sofferenza dopo un lungo ciclo di chemioterapia. Così come non ha voluto nascondere il faticoso percorso intrapreso quando ha deciso di interromperli: «Ho fatto l’esperienza della crisi di astinenza da Fentanyl, ce l’ho fatta dopo due settimane» ha confessato Giovanni Allevi in trasmissione, arrivando quasi a crollare raccontando uno dei ricordi più dolorosi del periodo trascorso in ospedale.
«Durante la degenza, dopo la chemioterapia, quando ero ancora sotto effetto di oppiacei, mi alzai una notte per andare in bagno: vedendo la mia immagine riflessa nello specchio mi spaventai perché avevo lo sguardo completamente vuoto. Allora non sapevo ancora se le terapie avrebbero fatto effetto e vivevo in bilico tra la vita e la morte» ha proseguito l’autore di dieci album di inediti, inaugurati nel 1997 con “Tredici dita”.
Il Maestro, che nello scorso dicembre aveva parlato alla sua città del calvario vissuto in occasione della presentazione del suo ultimo libro “I nove doni”, era tornato per la prima volta in pubblico dopo la malattia ad Ascoli in merito alla tappa del suo primo tour dopo la malattia, la sera del 25 maggio in piazza del Popolo, in cui aveva urlato ai presenti: «Basta lacrime: ogni giorno è un dono».
«Non sono qua per raccontare della mia malattia, ma il mio attaccamento alla vita» ha ripetuto esibendosi dal vivo ovunque dallo scorso anno, da quando si è rimesso in piedi, tornando a lavorare, ad esibirsi, a sognare.
Giovanni Allevi, che dopo anni trascorsi allo Spontini di Ascoli conseguì il diploma in pianoforte al Conservatorio Morlacchi di Perugia nel 1990, deve l’inizio del suo grande successo alle esibizioni effettuate prima dei concerti di Jovanotti nel tour “Il Quinto Mondo” del 2002, dove la sterminata platea presente lo scoprì dal vivo per poi non mollarlo più. Tra le tappe più significative della sua carriera spiccano i concerti al Blue Note di New York del 2005 e l’incontro con il regista Spike Lee, che scelse il suo brano “Come sei veramente” come colonna sonora per un famoso spot pubblicitario della Bmw.
E ancora, è datato 2007 l’Inno alle Marche, presentato a settembre in occasione della visita di Papa Benedetto XVI a Loreto, mentre nel 2015 compose il nuovo inno della Serie A, “O generosa”, diffuso negli stadi all’inizio di ogni partita.
La sua rinascita, oltre alle cure, alla speranza, al pubblico e alla sua famiglia – sua moglie Nada Bernardo e i due bambini, Leonardo e Giorgio – la deve assolutamente alla musica, il vero antidoto da lui adottato per contrastare il dolore.
E la creatività ritrovata lo porterà tra poco a rappresentare nuovamente il talento ascolano nel mondo, dato che il 2 giugno si esibirà ad Osaka, sede dell’Expo 2025, in occasione della settimana della Regione Marche organizzata all’interno del padiglione Italia.
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