Gli organizzatori del Baf, durante la preparazione in una delle edizioni precedenti
Torna ad Offida l’atteso appuntamento con il “Bivio Art Festival”, evento che da nove edizioni unisce musica, arti e territorio.
Il 16 e 17 luglio folk italiano e son cubano si alterneranno sul palco, nel suggestivo scenario del Parco Cesare Gabrielli, con inizio alle ore 21,30 (sotto il programma). L’ingresso è gratuito.
Oltre alla musica, anche quest’anno il Festival darà spazio ad altre forme d’arte: performance teatrali e momenti di pittura live animeranno il parco e arricchiranno l’esperienza del pubblico, trasformando ogni angolo in un piccolo palcoscenico creativo.
Nato nel 2016 da un gruppo di giovani, il Festival è cresciuto anno dopo anno grazie all’impegno dei volontari e al sostegno della comunità locale e dell’Amministrazione comunale, diventando un momento molto partecipato, capace di coniugare qualità artistica, convivialità e sostenibilità.
Mercoledì 16 luglio aprono il Festival i “Gang”, in una speciale versione acustica. Tra le voci più autentiche e ribelli del combat folk italiano, Marino e Sandro Severini porteranno sul palco parole, storie e lotte che da oltre quarant’anni attraversano l’Italia.
Giovedì 17 luglio il Festival si accende con il ritmo del Grupo Compay Segundo, direttamente da Cuba: una formazione storica che porta avanti l’eredità musicale del leggendario Buena Vista Social Club, con una serata di son cubano dal sapore internazionale.
Dalla sua prima edizione il Bivio Art Festival ha ospitato artisti del calibro di Finaz, Gaudats Junk Band, Guccini Unplugged, Federico Poggipollini, Alberto Radius, Riccardo Onori, Neri Marcorè, portando sul palco musica, teatro e performance sempre ad accesso libero.
Accanto ai concerti, negli anni hanno preso vita laboratori, mostre, progetti editoriali come il libro “Denominazione di origine musicale”, e iniziative ecologiche come i bicchieri riutilizzabili illustrati, veri e propri oggetti d’arte firmati da Maicol&Mirco e Valeria Colonnella.
Il Festival continua a essere ideato, autofinanziato e realizzato da giovani volontari, che ogni anno trasformano un quartiere di paese in uno spazio aperto, accessibile e condiviso, dove cultura e socialità si incontrano.
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