Federico Facchini e Anna Maria Giannetti
di Maria Nerina Galiè
Era il 19 luglio del 1985 quando, alle ore 12,22 una massa di fango di circa 180mila metri cubi si staccò dai bacini minerari di Prestavel in Val di Stava (Trentino nord-orientale) ed investì a 90 chilometri orari la vallata.
Nel suo tragitto, in pochi minuti, la frana provocò la morte di 268 persone, il ferimento di altre 30 e la completa distruzione di 3 alberghi, 53 case, 6 capannoni. Impiegò pochi minuti. Otto ponti furono inoltre demoliti e nove edifici ampiamente danneggiati come ricorda la Fondazione Stava 1985. Un’area di 435mila metri quadri fu ricoperta da uno strato di fango spesso fra i 20 e i 40 centimetri.
Il dottor Federico Facchini con il piccolo Emanuele
Tra le vittime c’era anche una famiglia di Monsampolo del Tronto: Federico Facchini, dentista di 35 anni, la moglie Anna Maria Giannetti, avvocato di 34 anni, ed il loro bimbo di appena 3 anni, Emanuele.
«Non una scuola a loro nome, non una via, non una biblioteca. Non mi spiego l’indifferenza di San Benedetto che perse 3 concittadini», è il grido di dolore sui social la cugina del dottor Facchini, Lorella Rotondi che precisa come moglie e marito fossero di San Benedetto («di Via Abruzzi e di via XX Settembre») dove avevano frequentato scuole e palestre.
«Ma davvero vanno dimenticati? Ma davvero è come se non fossero mai esistiti? – si chiede sgomenta la signora Rotondi – mio cugino dentista curava i bisognosi a titolo gratuito. Lo abbiamo saputo solo dopo la sua morte, davanti alle 3 bare. Tanta gratitudine, tanta riconoscenza dalle persone semplici. Chiedo all’ assessor allo Sport di San Benedetto, all’assessore alla Cultura, al sindaco un’ intitolazione a questa famiglia. Loro, morti a soli 34 anni e a 3 il bimbo, avevano già lasciato traccia nello sport, nella cultura, nel welfare».
I nomi della famiglia di Monsampolo, ricordata tra le vittime dalla Fondazione “Stava 1985”
I soccorsi sul luogo della tragedia (Foto Fondazione Stava 1985)
Un fiume di fango dopo fino a pochi minuti prima sorgevano case e alberghi (Foto Fondazione Stava 1985)
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