Quintana, ecco il ponte di Piazzarola: «Sognare, vivere e tramandare»

ASCOLI - A realizzare il disegno sul ponte di Porta Cartara i sestieranti biancorossi, che in occasione del Settantennale hanno voluto raccontare l'emozione nel sognare gli abiti quintanari e di viverli con orgoglio
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di Elena Minucci

 

Il ponte di Porta Cartara

Amore, passione, appartenenza, ma anche tradizione, identità e il desiderio di tramandare i valori quintanari alle nuove generazioni: questo il tema del disegno del sestiere della Piazzarola che la scorsa notte è stato realizzato sul ponte di Porta Cartara.

 

Una vera e propria opera d’arte, nata dall’impegno e dalla dedizione dei numerosi sestieranti biancorossi che fino alle prime ore del mattino hanno voluto celebrare il Settantennale della loro comunità.

 

Seguendo le tracce del bozzetto realizzato da Simone Galiè, il disegno è una vera e propria narrazione visiva che rappresenta una metafora del percorso di vita di ogni quintanaro. Una sorta di viaggio nel tempo che unisce le diverse generazioni. A fare da sfondo i luoghi simbolo di Ascoli mentre a guidare l’intera narrazione c’è l’aquila, l’emblema della Piazzarola, che accompagna ogni quintanaro lungo il filo rosso della storia.

 

 

«Il disegno, strutturato in tre blocchi uniti dal drappo di una pergamena, racconta il legame con i propri colori e la passione verso la Giostra della Quintana – spiega Simone GalièOltre le logiche di appartenenza, l’obiettivo è permettere a ogni cittadino e sestierante di riconoscersi in una storia comune. Passato, presente e futuro scorrono lungo i 120 metri del ponte, tracciando il percorso di vita di un quintanaro biancorosso, dalla fanciullezza fino alla vecchiaia. A ogni fase corrisponde uno stile artistico diverso, così che ognuno può immedesimarsi.

 

Le references tecniche per la progettazione della bozza a cui si è fatto riferimento sono: uno stile cartoon per l’infanzia (studio Ghibli), uno stile moderno per l’età adulta (Magritte e De Chirico) e uno stile rinascimentale per la vecchiaia (Crivelli).

 

Piazzarola

Gli sfondi seguono e valorizzano il racconto attraverso alcuni luoghi simbolo: Piazza del Popolo, la Chiesa di Sant’Angelo Magno, il ponte di Porta Cartara, la Fortezza Pia e il vecchio sestiere. Nella prima scena, con Piazza del Popolo alle sue spalle ed in alto la bandiera, un bambino corre e sogna verso il suo sestiere. Un’aquila veglia su di lui, accompagnandolo in un cammino che parte dal centro della città e arriva al cuore del quartiere.

 

Il sogno diviene poi realtà. L’individualità si perde nel nome della collettività, e così nella seconda scena, un adulto riconosce e vive sé stesso nell’immagine del proprio stemma. Infine, nell’ultimo blocco, un anziano è raffigurato seduto davanti alla porta del chiostro di Sant’Angelo Magno. L’uomo, rappresenta la memoria storica del suo sestiere, colui che tramanda le storie vissute e custodisce la speranza che un giorno i propri colori possa tornare a splendere.

 

L’aquila, raffigurazione di un’eredità destinata a non esaurirsi mai, aspetta di prendere il volo ed accompagnare un nuovo ciclo di vita. Dal suo becco parte il filo rosso di una pergamena su cui sono incisi i tre diversi modi di vivere il sestiere e la quintana:sognare, vivere e tramandare sono infatti le fondamenta per far sì che l’attaccamento alla tradizione nasca, cresca e non si esaurisca mai».

 

All’appello mancano i disegni di Porta Romana (30 luglio), Porta Solestà, Porta Maggiore, Porta Tufilla e Sant’ Emidio (1 agosto).


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