Allarme sicurezza sul lavoro: più infortuni e più morti nel primo semestre 2025

ASCOLI - Nei primi sei mesi dell’anno, la provincia registra 2 vittime e un aumento delle denunce di infortunio. Crescono i casi nelle costruzioni e nella sanità, mentre in tutta la Regione Marche si rileva un +42,9% di decessi sul lavoro
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La sede Inail di Ascoli

Il primo semestre del 2025 si chiude con dati preoccupanti per il Piceno e per l’intera regione Marche in materia di sicurezza sul lavoro. Secondo l’elaborazione su dati Inail (dati provvisori, rielaborati e soggetti a variazione definitiva – Fonte: Banca Dati Inail e Open Data), le denunce di infortunio nella regione sono salite a 8.473 (+1,2% rispetto allo stesso periodo del 2024), con un incremento marcato delle morti bianche: 10 decessi contro i 7 dello scorso anno, pari a un +42,9%.

Anche la provincia di Ascol, pur registrando un aumento contenuto degli infortuni (+3 casi), conta 2 decessi nei primi sei mesi del 2025. Una cifra che, rapportata alla popolazione provinciale, conferma la gravità del fenomeno e la necessità di rafforzare prevenzione e controlli.

Gli infortuni in itinere — quelli avvenuti durante il tragitto casa lavoro — sono cresciuti dell’1,9% (1.261 casi totali), mentre gli episodi senza mezzo di trasporto sono 7.041 (+1,5%). A livello di genere, il 64% delle denunce riguarda uomini, ma si registra un forte incremento tra le lavoratrici: +30,9% rispetto al 2024.

I settori più colpiti – Il comparto industriale resta quello con più infortuni (6.358 casi, +1,2%), ma i dati più preoccupanti arrivano da sanità e costruzioni. La sanità cresce del 20,7% (da 246 a 297 denunce), le costruzioni del 10,4%, seguite dalla pubblica amministrazione (+8,3%). In calo manifatturiero (-2,7%) e agricoltura (-8,8%).

Le province marchigiane – Macerata registra l’incremento più alto di infortuni (+77), seguita da Pesaro Urbino (+32), Ancona (+31) e Ascoli Piceno (+3). Fermo è l’unica in diminuzione (-45). Sul fronte dei decessi: Ancona 3, Ascoli Piceno 2, Macerata 2, Pesaro Urbino 1, Fermo 0.

Malattie professionali – In lieve calo le denunce di malattie professionali (-1,6%), da 4.185 a 4.116, ma restano numeri elevati. Il 90% riguarda il settore industriale, con patologie osteo-muscolari (2.703 casi) e disturbi del sistema nervoso (667) in testa.


«I dati del primo semestre 2025 confermano una tendenza preoccupante: gli infortuni sul lavoro continuano a crescere, e l’aumento dei decessi del 42,9% è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Il settore delle costruzioni e della sanità mostrano incrementi significativi, segno che la pressione sui lavoratori è in aumento. Le malattie professionali restano elevate, soprattutto nel settore industriale, con patologie osteo-muscolari e del sistema nervoso che continuano a colpire migliaia di lavoratori. È urgente rafforzare la prevenzione, i controlli e la formazione, e investire nella sicurezza come priorità assoluta. La salute dei lavoratori non può essere una variabile dipendente dalle logiche produttive», ha dichiarato Guido Bianchini, past president Cocopro Inail Ascoli Piceno.


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