di Luca Capponi
C’è un muro verde brillante, lungo viale della Libertà, che ha preso vita tra sagome colorate, firme storiche e cartoon. Ma dietro le bombolette spray non ci sono ragazzini alle prime armi; a disegnare sono i pionieri del writing ascolano, quelli che a metà anni Novanta furono tra i primi, in una provincia che ancora non conosceva davvero questa cultura, a lasciare i propri segni sui muri della città.
La scena si è ricomposta quasi per caso: un gruppo WhatsApp nato in vista di Ferragosto ha fatto riaffiorare il desiderio di rivedersi e di tornare a disegnare insieme, dopo trent’anni. E così, nel quartiere di Monticelli, una ventina di writer – tra cui nomi storici come Open, Rife, Tilt, Sage e Saffo – si sono ritrovati per una giornata intera all’insegna del colore e dei ricordi.
Non solo ascolani, molti dei quali tornati in città in occasione delle ferie: insieme a loro sono arrivati da Bologna ed Ancona. Erano in tanti, chi ancora attivo, chi ormai “vecchietto”. Non tanto per fare l’ennesima “murata”, ma per stare insieme come agli inizi.
La cornice è legale, con autorizzazione del Comune. Prima un’imbiancatura uniforme, poi la scelta di colori comuni per lo sfondo e i contorni, a cui ogni writer ha aggiunto la propria fantasia, il proprio nome, i propri puppet. Il risultato è un mosaico corale, scandito dalle singole firme ma legato da un filo bianco che le unisce tutte.
E non è mancata la curiosità dei residenti. In molti si sono avvicinati per ringraziare i writer, felici di vedere cancellate scritte offensive o razziste. Un muro vivo al posto di una parete sporca e anonima.
Per i protagonisti, però, il senso va oltre il decoro urbano: è la memoria di una stagione in cui, nei primi mitici anni ’90, bastavano un paio di bombolette e la voglia di sperimentare per dare vita a una nuova forma di espressione. All’inizio erano quattro o cinque. Poi, piano piano, si è formato un gruppo più grande. Era qualcosa di nuovo, soprattutto per Ascoli.
Oggi quella stessa energia si è ritrovata in un giorno d’estate, tra sorrisi, colori e il profumo di spray. Una “murata” che non è solo pittura su cemento, ma un pezzo di storia cittadina che torna a respirare.
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