Dipendenti Uniproject in allarme: lettera alle istituzioni sul futuro dell’impianto di Maltignano

IL COMITATO dei lavoratori chiede certezze sul posto di lavoro e sulla continuità del servizio di trattamento rifiuti liquidi dopo la scadenza della concessione prevista per il primo gennaio 2026
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Uniproject di Maltignano (Foto pagina Facebook Uniproject)

Il “Comitato dipendenti Uniproject” ha reso noto di aver inviato una Pec a diverse istituzioni e soggetti competenti per sollecitare risposte sul futuro occupazionale dei lavoratori e sull’attività di trattamento rifiuti liquidi dell’impianto di via Bonifica 2, nel comune di Maltignano.

La comunicazione è stata indirizzata a Piceno Consind, proprietario e concedente dell’impianto; Uniproject Srl, concessionario e titolare dell’autorizzazione provinciale al trattamento di rifiuti liquidi; Provincia di Ascoli Piceno; Regione Marche; Prefetto di Ascoli Piceno; Confindustria Ascoli Piceno.

 

LA PREOCCUPAZIONE DEI LAVORATORI – Il comitato evidenzia come «il contratto di concessione in scadenza il 1° gennaio 2026 non risulti più rinnovabile. A oggi, tuttavia, non sarebbero arrivate rassicurazioni in merito al futuro dei dipendenti né sulla prosecuzione dell’attività».

I lavoratori sottolineano che le notizie riportate circa la situazione debitoria di Piceno Consind e i contenziosi e pignoramenti avviati da Uniproject non hanno mai affrontato il tema centrale dell’emergenza occupazionale.

 

PRESIDIO AMBIENTALE A RISCHIO – Oltre all’aspetto legato ai posti di lavoro, viene segnalata anche «la criticità di una possibile chiusura dell’impianto, che oggi svolge un ruolo fondamentale di presidio ambientale.
La struttura, infatti, rappresenta un punto di riferimento per il trattamento dei rifiuti liquidi provenienti non solo dalla zona industriale di Maltignano ma anche dall’intera provincia e dalla regione, grazie alla presenza di una piattaforma attrezzata e di personale altamente specializzato».

 

Il comitato conclude chiedendo risposte tempestive e concrete dalle istituzioni e dai soggetti coinvolti, al fine di garantire tutela occupazionale e la continuità di un servizio considerato essenziale per il territorio.


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