“Thomas Club”, freccette…tricolori

ASCOLI - Nuove soddisfazioni per i tiratori della giovane società di Piazza San Tommaso. Insieme ad altri giocatori piceni e fermani, faranno parte della rappresentativa regionale che disputerà a Caorle, dal 18 settembre, i campionati italiani
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Thomas Club sugli scudi

 

di Walter Luzi

 

Piccole freccette ascolane crescono. Dopo solo pochi anni di attività, la Asd “Thomas Club”, nata nel 2019, ha qualificato alcuni dei suoi tiratori alla finale nazionale di Coppa Italia, promossa dalla Fidart, in programma dal 18 al 21 settembre 2025 a Caorle, nel veneziano.

 

I selezionati marchigiani saranno chiamati a difendere il titolo di vicecampioni italiani in carica. Le otto prove di Coppa Marche hanno qualificato per la finale nazionale di Caorle i primi sei di serie A e B, i primi tre di Serie C e D, e quattro ragazze, che competono separatamente. Li guida nel Veneto il delegato regionale per il tiro con le freccette, Luca Simonetti.

 

Un movimento in crescita verticale anche alle nostre latitudini, quello del tiro con le freccette, grazie alla passione di istruttori e delegati della federazione Fidart. Molto attivo soprattutto il fermano, che conta ben quattro società (Gli amici delle frecce, Highlander Extravillage e Santa Croce) in cui militano tiratori provenienti da altre province. Anche nel Piceno, fra Ascoli e San Benedetto, dove è attiva la società Freccette sambenedettesi, il movimento sta crescendo.

 

Alessandro Del Moro, 51 anni, ascolano, presidente e fondatore, nel 2019, dell’Associazione sportiva dilettantistica “Thomas Club”, con sede nella centralissima Piazza San Tommaso, dalla quale ha preso il nome, è uno dei promotori più entusiasti di questa disciplina.

 

Negli antichi locali di rua del Pozzetto, occupati in passato dallo storico forno “Volponi”, “Thomas Club” è passata dalla pratica del calcio balilla, il classico biliardino, al tiro con le freccette per colpa del Covid. Fermi quasi tutti gli altri sport, infatti, le freccette erano consentite perché rispettavano il distanziamento imposto dalle normative anti-pandemia.

 

Oggi è una delle realtà di riferimento del Piceno, che partecipa a campionati provinciali, regionali e nazionali, e conta una trentina di giocatori suddivisi nelle Serie D, C e B. Thomas Club vanta già all’attivo un titolo regionale, e molti dei suoi agonisti si apprestano, come detto, a difendere, nella squadra marchigiana, il titolo di vicecampioni italiani in carica.

 

Matteo Iachini, 35 anni di Colli del Tronto, è l’unico piceno in lizza nella categoria A, insieme agli altri corregionali Diego Antonelli, Mattia Serra, Luca Amadio, Federico Properzi, Daniele Menghi, e Maurizio Monterubbianesi. I qualificati marchigiani della categoria B sono, invece, Sergio Guadenzi, Giacomo Perfini, Stefano Iori, Giacomo Micucci e Andrea Stefani.

 

Nella categoria C ritroviamo i nostri. Il trentenne Claudio Nevrai di Servigliano, il coetaneo civitanovese Daniele Sbarbati, e il cinquantunenne ascolano Alessandro Del Moro, presidente del “Thomas Club” e istruttore ufficiale, che, oltre che a gareggiare, è anche, come vedremo, appassionato promotore del movimento delle freccette nel territorio piceno.

 

Nella categoria D, infine, si cimenteranno il ventitreenne Francesco Buonamici di San Benedetto, il venticinquenne Andrea Sofferini di Porto Sant’Elpidio, e Claudio Leonelli, ventisettenne di San Benedetto. Nella agguerrita e molto competitiva categoria femminile il fenomeno è la pluricampionessa italiana ed europea di singolo, Chiara Sarnari. Trentenne di Loreto, milita nella Game Over di Casette d’Ete. Poi figurano la ventiquattrenne elpidiense Gaia Camertoni, la quarantenne Lucia Pennesi di Grottazzolina, e la trentatreenne sangiorgese Elena Brega.

 

La fase nazionale prevede gare di singolo, doppio e squadre, con formula iniziale a gironi Round Robin e successivi tabelloni a eliminazione diretta, utilizzando diverse modalità di gioco. Una disciplina sportiva, non ancora olimpica, emergente, quella delle Freccette, che richiede allenamenti costanti. La fama di passatempo da bar, il preferito da smidollati e perdigiorno, si va dunque sgretolando.

 

«Le nostre gare sono seguitissime dal pubblico – ci dice Alessandro Del Moro – ma che, finora, hanno avuto però scarsa visibilità sugli organi di informazione. Dietro ci sono tanta passione, tanto allenamento che affina l’abilità, oltre alle spese per l’attrezzatura. La nostra sede dispone di quattro postazioni standard, e anche di una macchinetta Radikal, che permette di giocare online con avversari da tutto il mondo. Nella nostra società non mancano neppure i giovani talenti, segno questo della vitalità e della crescita del movimento, come Luca Fiori e Daniel Gabrielli. Due minorenni, che giocano da quando erano poco più che bambini, e che già partecipano alle competizioni under a livello italiano».

 

Le specialità delle freccette sono due. I Soft darts, con la punta in gomma, o silicone, vengono scagliati solo su bersagli elettronici. È questa la più diffusa dalle nostre parti, perché il bersaglio elettronico è in grado di registrare automaticamente i punteggi, rendendo le partite più veloci e coinvolgenti. Gli Steel darts, invece, con le punte in acciaio, sono destinati ai bersagli tradizionali, fatti, per lo più, in sisal.

 

Le freccette sono tutte personalizzate. Ogni giocatore scaglia verso il bersaglio la propria, fatta su misura per lui. Chiaramente ci sono delle regole da rispettare: il peso, imposto solo per il Soft, che non può superare i 22 grammi. Il bullseye, il centro del bersaglio, è posizionato a 173 centimetri da terra. Il bersaglio, suddiviso in diversi settori che generano un diverso punteggio in base al punto colpito, ha un diametro di 45 centimetri e viene posto a 237 centimetri dalla linea di tiro. Il tiro con le freccette è molto praticato nel Regno Unito, e in diversi Paesi del Nord Europa, oltre che in Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Canada. Ora, grazie a “Thomas Club” parla anche ascolano.

 

 

 


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