Stato della pesca, Marinangeli: «Ottima ripartenza delle nostre attività»

SAN BENEDETTO - Per il consigliere di minoranza il tratto di mare rivierasco si presenta in ottima salute: motivo che spinge il leghista a ritenere che il lavoro degli armatori vada incentivato, non ridotto
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Crisi della pesca: la disamina di Lorenzo Marinangeli

di Giuseppe Di Marco

 

I pescherecci sambenedettesi leveranno l’ancora dopo il 29 settembre, ma alcuni hanno già cominciato in virtù delle nuove regole sul fermo pesca. A rappresentare la situazione del tratto di mare rivierasco è ancora una volta Lorenzo Marinangeli.

 

«La pesca è ripartita martedì mattina dalle Marche nord a Trieste e quest’anno, per la prima volta – dice il leghista – abbiamo avuto quattro barche andate in fermo biologico assieme alle attività di quelle parti, quindi 15 giorni prima delle restanti sambenedettesi. Solo nelle prime 24 ore abbiamo avuto circa 1.000 casse di pesce, tre giorni fa circa 800 e altrettante due giorni fa».

 

Il consigliere illustra che qualità finiscono tradizionalmente nei piatti dei sambenedettesi e dei turisti: «Negli ultimi anni è uscita fuori la qualità della mazzancolla, crostaceo pregiato: ne abbiamo in abbondanza, anche se piccoline, mentre medie e grandi ancora scarse. È una pesca che si effettua a circa 4 o 5 miglia dalla costa, quindi poco onerosa dal punto di vista del carburante. Oltre alle mazzancolle, nella cosiddetta pesca ‘di terra’ si trovano razze, pannocchie, sogliole e triglie. Dopo 41 anni di attività posso dire che il tempo delle mazzancolle è cambiato, visto che il suo periodo non è settembre, ma solitamente novembre e dicembre: questo è dovuto sicuramente a cambiamenti nell’ecosistema marino, che ha una temperatura più alta. Caratteristica che ha portato anche più gambero rosa, anche se questo si pesca più al largo. L’incasso che si ricava da questa pesca è costruttivo per l’armatore e per l’acquirente: tra qualche mese peraltro la pezzatura delle mazzancolle aumenterà e quindi saliranno a un prezzo di circa 9 o 10 euro al chilo».

 

Impossibile non parlare di parco marino: «Se ne deve dedurre che il nostro Adriatico è un mare in salute, perché una volta una barca, in 24 ore, non prendeva 250 casse di pesce. Questi sono dati di fatto: anche se il nostro mare va salvaguardato, non è giusto ragionare sull’onda di un fanatismo green che può portare solo nuova disoccupazione nell’ambito dei vongolari e della piccola pesca».


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