Prosegue senza sosta l’attività investigativa della Squadra Mobile della Questura di Ascoli Piceno contro il fenomeno delle truffe agli anziani. L’ultimo episodio, avvenuto lo scorso 30 settembre, si è concluso con l’arresto del responsabile e il recupero di 91.700 euro sottratti a un’anziana residente nel capoluogo piceno.
Nel pomeriggio, la donna era stata contattata telefonicamente da un uomo che, spacciandosi per il nipote, le aveva chiesto con urgenza 80.000 euro per pagare una presunta sanzione inflitta dalla Guardia di Finanza. L’anziana, convinta dalle pressioni del malvivente, aveva consegnato la somma richiesta e ulteriore denaro contante custodito nello stesso cofanetto, per un totale di 91.700 euro. L’uomo, incassato il bottino, si era poi dato alla fuga.
Solo dopo la partenza del truffatore la vittima si è resa conto dell’inganno e ha chiamato i numeri di emergenza.
Gli investigatori della Squadra Mobile – sezione Reati contro il Patrimonio – si sono subito attivati riuscendo, grazie a un rapido lavoro di analisi e ricostruzione, a individuare l’auto del sospettato e a seguirne gli spostamenti.
E’ stato così possibile l’individuazione della zona di provenienza geografica del sospettato e, mediante l’immediata richiesta di collaborazione rivolta ad altro personale delle forze di polizia impegnate lungo le principali direttrici stradali verso il capoluogo partenopeo, il veicolo del malvivente è stato intercettato e fermato mentre percorreva l’autostrada A1, in direzione sud.
Durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato l’intera somma sottratta all’anziana, restituendole così il maltolto. Il responsabile è stato arrestato con l’accusa di truffa aggravata.
Il 2 ottobre il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cassino ha convalidato l’arresto e disposto per l’uomo la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Napoli.
La Questura di Ascoli
La Questura di Ascoli Piceno sottolinea come le truffe agli anziani, spesso messe in atto da falsi avvocati o falsi appartenenti alle forze dell’ordine, restino un’emergenza sociale. Le vittime vengono indotte a consegnare denaro o preziosi con la scusa di evitare l’arresto di un familiare coinvolto in incidenti o presunte sanzioni.
Le autorità ribadiscono l’importanza di diffidare da chi si presenta telefonicamente con simili richieste e di contattare immediatamente il numero unico di emergenza 112, attendendo sempre l’arrivo di veri operatori di Polizia o Carabinieri prima di aprire la porta a sconosciuti.
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