«Quattro anni faticosi, ma in quanto a risultati siamo stati i migliori»

SAN BENEDETTO - La disamina del sindaco Antonio Spazzafumo sul suo mandato finora: «Tra tante difficoltà e fuoriuscite abbiamo portato a casa risultati importanti. Spero che chi è uscito dalla maggioranza abbia un ripensamento. Il Centro Civico Popolare? Hanno mantenuto fermo il passo, sarebbe stupido abbandonare ora»
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Il sindaco Antonio Spazzafumo

di Giuseppe Di Marco

 

Sono passati quattro anni dall’insediamento dell’Amministrazione guidata da Antonio Spazzafumo. Dopo modifiche nella squadra di governo, aperture di cantieri attesissimi e tanto lavoro da fare per portarli avanti, al civico 124 di Viale De Gasperi è tempo di bilanci.

 

Il primo cittadino descrive il periodo appena trascorso «faticoso e costellato di difficoltà politiche. Siamo partiti velocemente per intercettare fondi e concretizzare la nostra visione di città. Il nostro obiettivo era riappropriarci di zone abbandonate con lo scopo di riqualificarle culturalmente, dal Paese Alto al molo portuale».

 

A proposito di molo, una delle iniziative che ha richiesto il maggiore impegno dell’Amministrazione è quella relativa alla realizzazione della nuova vasca di colmata e del terzo braccio: «Abbiamo scongiurato la realizzazione di un progetto che non voleva nessuno – dice Spazzafumo – e abbiamo comunicato all’Autorità portuale le nostre esigenze. In futuro occorreranno risorse per finanziarle: ne parleremo con i ministeri competenti».

 

C’è poi il convitato di pietra, ovvero il Ballarin, i cui lavori hanno subito uno stop per poter modificare il progetto. «L’intervento ripartirà a brevissimo e rispetteremo le scadenze imposte, anche se probabilmente ci sarà la possibilità di chiedere delle proroghe – continua il sindaco – Non è sempre facile portare avanti quello che si è pensato di fare nei tempi prestabiliti. Un esempio, a tal proposito, è il piano asfalti: da sempre ho in mente di realizzarne uno vastissimo, ma in gran parte ancora difficile da realizzare perché in centro le società che gestiscono i sottoservizi dovranno in buona parte aprire le strade e rifare le condotte sotterranee».

 

In generale, però, Spazzafumo esprime grande soddisfazione per quello che è stato fatto finora: «I risultati ottenuti sono stati eccellenti – continua il primo cittadino – dalla zona San Pio X a villa Rambelli e l’ex municipio, la piattaforma ecologica e il successo ottenuto per la presidenza della Ciip, dove finalmente San Benedetto è riuscita a fare rete con il territorio circostante».

 

Di problemi, però, ce ne sono stati. A giugno Viva San Benedetto non si è presentata in Consiglio comunale, aprendo una crisi che si sarebbe trascinata fino alla vigilia delle Regionali e risoltasi con l’ingresso di Forza Italia in maggioranza.

 

«All’inizio – ammette Spazzafumo – eravamo in 16, una maggioranza netta e civica con tante anime differenti, che formavano un gruppo in parte inesperto. Dopo alcuni mesi siamo passati a 13 consiglieri ed è allora che ho iniziato a pensare di allargare il gruppo. All’inizio non avevo intenzione di far entrare partiti. Il ragionamento con Forza Italia è arrivato dopo ed è stato lungo e ponderato».

 

Per mesi, l’estate scorsa, Spazzafumo e i referenti di Viva hanno cercato di risolvere la crisi internamente: «Ho tentato di ricucire con gli elementi originari della mia squadra. Però a tutto c’è un limite: se vengo posto di fronte a un aut aut io me ne vado per la mia strada. Mi è dispiaciuto veder uscire le due consigliere di Viva, ma spero si tratti di una decisione momentanea: credo che il programma di mandato che abbiamo condiviso resti valido. È quello il fine a cui guardare».

 

E poi c’è il Centro Civico Popolare: dei centristi, da mesi, si dice che potrebbero prendere le distanze da Spazzafumo, che a quel punto non avrebbe i numeri per andare avanti: «La verità è che il Centro Civico per quattro anni ha tenuto fermo il passo – commenta in tal senso il sindaco – Non ho elementi validi per criticarli e non vedo, da parte loro, una contrapposizione politica. Sarebbe stupido porre fine al mandato proprio ora che stiamo dimostrando di essere i migliori dal punto di vista della concretezza».


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