Seconda missione sul Monte Vettore per il monitoraggio della frana di Sasso Spaccato, una delle più estese del versante marchigiano dei Monti Sibillini. L’operazione, realizzata con l’ausilio di un elicottero dei Vigili del Fuoco di Pescara e il supporto del Comando provinciale di Ascoli Piceno, ha permesso il trasporto in quota di tecnici e ricercatori dell’Università di Firenze per l’installazione definitiva della strumentazione di controllo.
La frana, riattivatasi in seguito ai terremoti del 2016 e alla forte nevicata del 18 gennaio 2017, interessa un versante contiguo alla faglia del Monte Vettore, con masse rocciose che incombono su frazioni di Montegallo in fase di ricostruzione post-sisma.
L’intervento odierno completa il lavoro avviato il 16 settembre scorso, rinviato in parte a causa del maltempo, e rientra nel programma di monitoraggio promosso nell’ambito dell’accordo tra il Commissario Straordinario alla Ricostruzione e l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale. Il piano, finanziato con 3,2 milioni di euro, prevede studi e rilievi su nuove frane attivate dopo il sisma e gli eventi meteorologici successivi, anche al di fuori delle aree Pai.
In questo contesto, l’Università di Firenze, attraverso il Centro per la Protezione Civile diretto dal professor Niccolò Nocentini, è impegnata nella caratterizzazione di cinque grandi frane nei territori di Montegallo, Castelsantangelo sul Nera, Montemonaco e Montefortino. Le aree di Sasso Spaccato e della Valle dell’Infernaccio, particolarmente impervie, richiedono l’impiego di mezzi aerei per l’installazione delle apparecchiature.
Già nell’aprile 2024, a Sasso Spaccato era stato installato un sistema video ad alta risoluzione per il rilevamento di eventuali movimenti della parete rocciosa. L’attività prosegue ora con l’installazione di ulteriori strumenti che completeranno il sistema di osservazione permanente.
«Conoscere e monitorare il territorio è il primo passo per ricostruirlo in sicurezza – dichiara il commissario Guido Castelli –. Ogni casa, ogni strada, ogni servizio che tornerà nei nostri borghi deve poggiare su solide basi di conoscenza scientifica e prevenzione. Anche per questo, all’interno del Piano Nazionale Complementare, stiamo portando avanti un progetto di monitoraggio del territorio che coinvolge l’intero cratere sismico, con un investimento di 33,7 milioni di euro. Un ringraziamento sincero ai Vigili del Fuoco per il loro impareggiabile spirito di servizio».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati