Bullismo e disagio giovanile: «Ricominciare dal dialogo per dare voce ai ragazzi»

ASCOLI - Temi importanti al centro dell’incontro “Adolescenza interrotta” alla Bottega del Terzo Settore. Protagonista Teresa Manes, autrice del libro “Andrea, oltre il ragazzo dai pantaloni rosa"
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In un tempo storico segnato da episodi sempre più frequenti di bullismo, disagio giovanile e fragilità adolescenziale, momenti di ascolto e confronto come quello vissuto ieri sabato 11 ottobre alla Bottega del Terzo Settore assumono un valore prezioso e necessario.

I relatori dell’incontro

 

L’incontro, dal titolo “Adolescenza interrotta”, ha visto come protagonista Teresa Manes, autrice del libro “Andrea, oltre il ragazzo dai pantaloni rosa”, che ha condiviso con i presenti il suo toccante percorso di madre, segnato dalla perdita del figlio Andrea, morto suicida a soli quindici anni. Una storia drammatica, nata dal peso del pregiudizio e del silenzio, che Teresa Manes ha saputo trasformare in una testimonianza viva, in una azione pedagogica concreta contro il bullismo e il cyberbullismo.

 

L’evento è stato promosso dalla Cooperativa Lella 2001 e dalla Cooperativa Sociale San Giacomo della Marca, nell’ambito del progetto “Una mano per la vita”, sostenuto da Fondazione Just Italia. Un appuntamento che ha saputo unire emozione, riflessione e impegno civile, coinvolgendo giovani, insegnanti e genitori in un dialogo aperto sulla fragilità dell’età adolescenziale.

 

Tra gli interventi, quelli di Ilaria Capponi, presidente della Cooperativa Lella 2001, e di Mirko Loreti, direttore della Cooperativa San Giacomo della Marca, che hanno illustrato le finalità del progetto. La psicologa Catiuscia Settembri ha approfondito il tema “Il tempo fragile degli adolescenti”, offrendo una chiave di lettura empatica e concreta sui bisogni dei ragazzi di oggi.

 

Hanno partecipato anche gli assessori comunali Donatella Ferretti e Massimiliano Brugni, insieme al coordinatore dell’Ats XXII Domenico Fanesi, che hanno portato il saluto delle istituzioni e ribadito l’importanza di lavorare in rete per sostenere famiglie, scuole e comunità.

 

L’incontro con Teresa Manes ha lasciato un segno profondo: in un periodo in cui la cronaca restituisce troppo spesso l’immagine di adolescenti allo sbando, la sua voce invita a non smettere di ascoltare, educare e ricostruire legami. Perché il cambiamento comincia sempre da un gesto semplice, ma rivoluzionario: parlare e non voltarsi dall’altra parte.


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