Un aiuto oltre le sbarre: Ascoli forma nuovi volontari per il carcere

LA CASA circondariale di Marino del Tronto viene coinvolta in un progetto che punta a promuovere inclusione, reinserimento e dignità
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di Filippo Ferretti

 

Il sistema carcerario è da tempo in difficoltà, da cui emergono espressioni, reazioni e comportamenti da parte dei detenuti che troppo spesso rivelano affanni nella gestione. Per questo motivo, per i casi sempre più emotivamente complessi e numericamente ingestibili, si cerca anche nel nostro territorio di introdurre persone, volti e storie in grado di dare un aiuto a chi è dietro le sbarre.

Il carcere di Ascoli

 

Ecco dunque partire un percorso di formazione per volontari che scelgono di farsi presenza accanto a chi vive la fragilità della prigione. Promossa dalla Società di San Vincenzo De Paoli delle Marche, è un’iniziativa che sposa il sociale, la solidarietà, l’impegno anche civile con il sostegno delle istituzioni locali. L’intento è quello di poter contare su persone che abbiano disponibilità d’animo, competenze tecniche e conoscenza delle regole di vita del carcere.

 

Ecco allora che anche Ascoli, che a Marino del Tronto conta su una delle strutture penitenziarie più complesse d’Italia, viene coinvolta in un progetto che punta a promuovere inclusione, reinserimento e dignità, offrendo strumenti concreti a chi sceglie di camminare accanto a chi vive una simile esperienza, con un’attenzione particolare rivolta ai minori.

 

Un percorso che prevede incontri aperti a volontari, cittadini e operatori sociali che desiderano imparare a relazionarsi con le persone detenute o ex detenute, e a sostenere le loro famiglie. Incontri durante i quali verranno affrontati temi come la devianza minorile, il reinserimento sociale, le misure alternative alla detenzione, l’ascolto empatico e le problematiche legate alla criminalità e alla droga nelle Marche.

 

Il corso di formazione per volontari, oltre ad Ancona e Pesaro, vedrà coinvolta Ascoli con appuntamenti fissati presso la parrocchia San Marcello, iniziando il 25 ottobre con un momento che prevede esercizi pratici e simulazione in merito al colloquio di aiuto. Lo sforzo è di rispondere alla necessità di ampliare la rete di solidarietà e di supporto dentro e fuori le mura grazie ad un colloquio previsto con il counselor Elisabetta Vatielli e l’orientatrice Paola Fares.

 

Secondo gli organizzatori, tra le forme di povertà quella del carcere è forse la più dura, perché alla perdita di ogni riferimento si somma la privazione della libertà, che lascia un segno profondo nella vita delle persone. Un’ iniziativa che mira a fare in modo che la libertà autentica per chi è dentro sia non solo quella di uscire da una cella, ma consiste anche nel ritrovare il coraggio di credere in se stessi e nella vita.

 

L’incontro successivo avrà luogo ad Ascoli nella mattinata del prossimo 22 novembre, con esperienze di volontariato vissute dentro e fuori dal carcere. Gli incontri sono riservati a chi ha disponibilità d’animo, competenze tecniche e conoscenza delle regole della vita in prigione, sapendo accogliere senza giudicare: coloro che desiderano dare ascolto e speranza a chi l’ha smarrita, accompagnare detenuti e famiglie nel loro percorso imminente e futuro.


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