di Lino Manni
Tanta l’attesa, poca la resa. Il divario tra Ascoli e Samb non si è evidenziato. Almeno in questa partita. Ma era prevedibile perché il derby è sempre una partita a sé. Le vittorie, o le sconfitte, sono sempre (o quasi) solo di misura.
Il derby tra Ascoli e Samb ha visto la vittoria dei padroni di casa per la gioia dei tifosi presenti allo stadio “Del Duca” e la delusione di quelli rossoblù davanti alla tv. Pensavo ad un pomeriggio più rilassante, più tranquillo, ed invece la tensione è cessata solo dopo il triplice fischio. In un derby vecchio di 39 anni mi aspettavo qualcosa di più.
È un inizio di partita diverso dove i giocatori ospiti sembrano lottatori di sumo. Parola giapponese che significa…“strattonarsi”. Ma più che strattonate sono…calci veri. Entrate al limite del regolamento permesse dal direttore di gara che non si è espresso ai massimi livelli. Anzi direi non all’altezza della situazione. Troppo permissivo.
Nella prima mezzora non c’è un tiro in porta. Poi Rizzo, quello con la Pinna, centra un palo clamoroso al termine di una bella azione mentre l’altro Rizzo, quello senza pinne, rimedia un giallo e si mette in evidenza con un paio di lisci da brivido.
Prima del riposo mister Tomei, tornato in panchina ma senza le bottigliette d’acqua, si gioca la card per l’ennesimo fallaccio su D’Uffizi. L’arbitro, come il vigile urbano, fa dei segnali manuali per snellire il traffico. Il gol arriva prima del riposo e nell’occasione l’Ascoli con tre passaggi e una conclusione sopraffina di Milanese va in vantaggio. Un’azione da manuale del calcio da far vedere e rivedere nelle scuole calcio. La geometria non è mai mancata in casa bianconera. Forse c’è bisogno di qualche lezione in più di matematica perché i gol sono pochi.
Nella ripresa la Samb aspetta a centrocampo l’Ascoli che ritarda a tornare in campo. I rossoblù continuano a picchiare come fabbri; i bianconeri rispondono con la solita manovra ricca di passaggi. Poi D’Uffizi, oggi una sorta di acchiappa falli, rimedia il solito calcione da uno dei due Tourè (Moussa) che va a farsi la doccia. Con l’uomo in più penso che sia tutto più facile. Invece è l’esatto contrario. L’uomo in meno è un toccasana per la Samb che gioca meglio in dieci e va vicino al gol in almeno due occasioni.
Vitale si guadagna lo stipendio con un paio di parate e salva il vantaggio. I brividi sono solo bianconeri. Anche quando Silipo prende in pieno la traversa. Questa volta mister Tomei (bentornato in panchina) non ha saputo approfittare del vantaggio numerico ma alla resa dei conti quello che importa è la vittoria e i conseguenti 3 punti.
La Samb esce a testa alta ma senza punti. L’Ascoli e i suoi tifosi festeggiano la vittoria e poi mercoledì ci sarà una sorta di rivincita in attesa della “bella” ovvero il derby di ritorno di campionato a marzo del prossimo anno. Se abbiamo aspettato 39 anni adesso possiamo aspettare tranquillamente qualche mese.
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