
di Salvatore Mastropietro
Come nel post partita di Ravenna, anche dopo l’1-1 arrivato in Ascoli-Gubbio mister Francesco Tomei, nonostante l’amarezza per il risultato, non perde la serenità: «Costruiamo tanto, in questo momento ci manca un po’ di cinismo. Quando non fai gol poi rischi di essere punito all’unico tiro in porta subìto. Se non conoscessi il calcio potrei anche preoccuparmi, ma in realtà vedo una squadra che domina le partite, anche contro un avversario che ha fatto la partita della vita come tutti quelli che vengono ad affrontarci».
«Ci gira un po’ malino in questo momento – continua Tomei sull’analisi della prestazione -. Se avessimo segnato il rigore, la partita sarebbe cambiata. Nella prima mezz’ora sembrava una gara incanalata nel modo giusto. Poi abbiamo preso quel gol, ma non abbiamo perso lucidità. Soltanto negli ultimi quindici minuti siamo stati un po’ confusionari per la voglia di vincere. Sono soddisfatto, nel calcio non si può sempre vincere nonostante noi siamo abituati bene. Andremo a Rimini a riprenderci i tre punti».
La squadra è uscita dal campo tra gli applausi della Curva: «Sono molto contento di questa cosa. Abbiamo un pubblico culturalmente elevato. Io sono molto incazzato per il pareggio, ma devo rimanere lucido. Quando produci e fai di tutto per far gol, devi comunque essere soddisfatto. Il riconoscimento dei nostri tifosi è motivo di grande soddisfazione. E’ bello che un tifoso ti riconosca di aver fatto di tutto».
Chiosa sulle sostituzioni un po’ tardive: «Vedevo che potevamo far male ugualmente. Ho voluto mettere le due punte con l’inserimento di Chakir perché la gara era diventata un po’ più fisica. Abbiamo fatto di tutto. Non sono contento, ma comunque soddisfatto».

Domenico Di Carlo al “Del Duca” nella passata stagione (foto Ascoli Calcio)
DI CARLO – «Nei primi 20 minuti siamo rimasti sul pullman. Dal 25′ ci siamo ripresi, poi è stata una gara di grande possesso da parte loro, pur senza tanti tiri in porta. Abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo. Il rigore su Gori? Non voglio parlare di arbitri, ma un episodio simile ad Arezzo a noi non fu assegnato… nelle ultime tre gare tutti gli episodi arbitrali ci sono venuti contro. Dovevamo giocare così, eravamo in difficoltà di uomini. L’Ascoli avrebbe meritato di vincere, ma siamo stati bravi a resistere. Faccio i complimenti all’Ascoli, ma anche alla mia squadra. Non era facile davanti a una cornice di pubblico così. Arezzo e Ascoli sono costruite per vincere, sono due squadre diverse. La mia esperienza qui? Ho allenato una squadra senza aver potuto fare il mercato. Quando sono tornato a marzo abbiamo fatto il minimo, ma avevo trovato una squadra davvero a terra che rischiava playout e retrocessione… Sono soddisfatto di aver fatto giocare tanti giovani, io ce l’ho messa tutta anche se ovviamente si poteva fare di più. Oggi trovato un ambiente opposto, la tifoseria si è ricompattata ed è giusto così perché Ascoli deve puntare a vincere».
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