Ascoli, tegola dall’infermeria: per Nicoletti è necessario l’intervento al ginocchio

CALCIO - Si allungano i tempi di recupero per il difensore calabrese, per cui si è scelto di procedere con l'operazione dopo la distorsione accusata nel derby di campionato contro la Samb. Damiani: «Contro il Rimini gara con tante insidie. Tornare a vincere prima dell'Arezzo può farci bene mentalmente e moralmente»
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di Salvatore Mastropietro

 

Tegola in casa Ascoli a tre giorni dalla trasferta sul campo del Rimini. Sebbene inizialmente, come affermato da mister Francesco Tomei alla vigilia della sfida contro il Gubbio, fosse previsto per questa settimana il rientro in gruppo di Manuel Nicoletti, out per un problema al ginocchio riscontrato nei primi minuti del match contro la Sambenedettese, i tempi di recupero si allungano ulteriormente.

 

Nicoletti in azione (foto Ascoli Calcio)

Come comunicato dal club bianconero, il calciatore – punto fermo del Picchio nella prima parte di stagione da centrale di sinistra – si sottoporrà nella giornata di domani a meniscectomia parziale. Si tratta di un intervento che prevede l’asportazione della sola porzione danneggiata del menisco e per cui i tempi di recupero sarebbero di almeno 3-4 settimane, anche se il condizionale è d’obbligo.

 

Toccherà ancora a Nicholas Rizzo affiancare, dunque, capitan Marcos Curado al centro della difesa. Sulla fascia sinistra, invece, si giocheranno ancora il posto Gabriele Pagliai e Abdoul Razack Guiebre, entrambi rientrati da un paio di gare e in miglioramento dal punto di vista fisico.

 

Samuele Damiani (foto Ascoli Calcio)

A margine della seduta odierna di allenamento, intanto, ha parlato in casa Ascoli il centrocampista Samuele Damiani. La consueta conferenza stampa settimanale è partita con l’analisi dell’1-1 arrivato contro il Gubbio: «È un punto amaro, ma va analizzato nel modo giusto. A parte un unico tiro da trenta metri per una nostra disattenzione, che dobbiamo evitare, la partita era sotto controllo dal primo all’ultimo minuto del primo tempo. Nel secondo tempo, se avessimo segnato sul rigore, magari la partita avrebbe preso un’altra piega, forse sarebbe finita anche 3-1 o 4-1. Non segnando, invece, la partita si è un po’ sporcata: abbiamo avuto troppa frenesia. Come ci ripete spesso il mister, non dobbiamo essere frenetici, ma continuare a fare ciò su cui lavoriamo durante la settimana».

Sull’andamento delle ultime partite: «Non dobbiamo farci condizionare troppo dal risultato nell’analisi delle partite. Abbiamo giocato bene, forse anche meglio di altre partite in cui abbiamo vinto. Dobbiamo continuare così, perché le prestazioni alla lunga ci daranno soddisfazione».

Sulle sue condizioni fisiche: «Crescere si può sempre, al di là dei problemi fisici. Ho avuto un infortunio grave, la rottura del crociato lascia strascichi anche nei mesi successivi. Ora sto cercando di recuperare al meglio anche dal ginocchio, che ancora mi dà qualche problema, ma riesco a gestirlo. L’ultimo problemino non è stato nulla di grave, solo qualcosa che non mi ha permesso di essere libero al 100% mentalmente in queste ultime due o tre partite».

Sull’intesa a centrocampo  con Milanese: «Io sono nato come regista basso, con il compito di far girare la squadra e uscire dalle situazioni critiche. Tommaso invece è incredibile negli inserimenti, sta migliorando partita dopo partita e i risultati si vedono».

Sull’atteggiamento degli avversari: «Sicuramente le squadre ci conoscono meglio e ci aggrediscono di più. Però non dobbiamo snaturarci, ci alleniamo per quello e stiamo migliorando sempre di più. Con il mister lavoriamo per trovare soluzioni alternative, perché gli avversari ci conoscono meglio. Bisogna variare sia a centrocampo che nella rifinitura finale dell’azione».

Sulle squadre in lotta per il campionato: «Il Ravenna è una sorpresa, non me l’aspettavo, ma è allenata bene da Marchionni, che conosco. L’Arezzo invece me lo aspettavo, lavora bene da luglio ed è organizzata. Noi possiamo dire la nostra, il campionato è lungo, ma dobbiamo pensare solo a noi e migliorare partita dopo partita».

Sulla partita imminente con il Rimini: «Ora arriva una partita sulla carta non difficilissima, ma con tante insidie: il Rimini vive un momento societario difficile ma lotta fino all’ultimo minuto, quindi non sarà assolutamente una passeggiata. Nel calcio, sulla carta non esiste, bisogna andare là e giocare la partita come se fosse la più importante del campionato. Queste sono partite che possono essere un’arma a doppio taglio».

Sugli aspetti tattici e la pazienza richiesta: «Se faranno un blocco basso come il Gubbio, dovremo essere bravi a sfondare e farli ripartire il meno possibile, perché sono quelle le situazioni in cui rischiamo di più. Ci vuole pazienza, magari cercare l’uno contro uno sulle fasce o essere più cinici centralmente, senza concedere ripartenze».

Sull’importanza di concentrarsi su una gara alla volta: «Il big match con l’Arezzo vale tre punti come la partita col Rimini. Tornare alla vittoria prima dello scontro diretto con l’Arezzo può farci bene anche mentalmente e moralmente».

 


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