di Pier Paolo Flammini

Domenico Pellei e Antonio Spazzafumo
Lunedì per la conta, martedì al massimo per la firma. Chi ci sarà. La “Crisi al Buio” si prende una pausa e attraverserà il prossimo fine settimana in attesa dei tre giorni che decideranno non solo per l’Amministrazione Spazzafumo, ma anche per l’eventualissima e successiva campagna elettorale.
Mercoledì infatti è convocato il Consiglio Comunale, il cui svolgimento è auspicato dal sindaco Spazzafumo per confrontarsi nella pubblica assise con gli esponenti di Centro Civico Popolare, anche se i due assessori Pellei e Campanelli si sono dimessi e quindi non ci saranno, mentre nessuno dei quattro consiglieri comunali, compreso il presidente del Consiglio Eldo Fanini, si è espresso in conferenza stampa, la qual cosa fa pensare che non vorranno esprimersi neanche in Consiglio. Se si svolgerà, dunque, diserteranno l’assise? E in questo caso il resto della minoranza garantirà il numero legale?
Tuttavia prima di arrivare al Consiglio, c’è l’ipotesi che i 16 consiglieri comunali che non fanno parte della maggioranza firmino le loro dimissioni davanti al notaio provocando la caduta dell’Amministrazione Spazzafumo prima di mercoledì. Su questo si agitano molte ipotesi. Innanzitutto per chi si intesta l’iniziativa: Centro Civico Popolare non sembra gradire molto questa circostanza, in quanto i centristi non vorrebbero passare come i sicari dell’Amministrazione sostenuta per quattro anni, ma solo come gli ultimi a mollare la barca.
Ad ogni modo, se l’appuntamento per firmare ci sarà (probabilmente martedì, anche per attendere il ritorno dall’estero del consigliere di Fratelli d’Italia Nicolò Bagalini), la conta è breve e anche complicata. Quattro sono i consiglieri di Centro Civico Popolare (Fanini, Piunti, Capriotti, Novelli), cinque dell’opposizione di centrodestra (Piunti e Marinangeli della Lega, Carboni lista Piunti Sindaco, Bagalini e Traini di Fratelli d’Italia), due a sinistra (Canducci di Europa Verde e Bottiglieri Pd-Nos), tre del gruppo misto (Barlocci, Marchegiani e Giorgio De Vecchis), due di San Benedetto Viva (De Ascaniis, Mancaniello).
Sulla presenza a firmare, nonostante le dichiarazioni di questi giorni, si può aprire un gioco incrociato di alleanze che possono essere basi per il futuro; oppure di divisioni che peseranno in campagna elettorale. Ad esempio, gli esponenti del Gruppo Misto vorranno unirsi agli altri, o vorranno che tutti vada in Consiglio? San Benedetto Viva vorrà troncare tutti i rapporti con gli ex compagni di maggioranza?
E Canducci e Bottiglieri, vorranno rischiare di apporre la loro firma insieme al possibile blocco di centrodestra che si profila alle prossime elezioni (l’attuale con Centro Civico Popolare), o magari giocare tatticamente un tentativo di abbrivio con quel che resta dell’attuale maggioranza?
Tutti elementi da valutare e che rendono la gara particolarmente incerta.
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