Tod’s, tre manager indagati per presunto caporalato. La società: «Stiamo esaminando le carte con tranquillità»

DALLE MARCHE - L'inchiesta della Procura di Milano già nei mesi scorsi aveva portato a chiedere l'amministrazione giudiziaria per il colosso della moda, per omessi controlli nella catena dei subappalti della produzione in opifici cinesi. La società prende atto che «la Corte di Cassazione ha rigettato ieri le richieste e il ricorso»
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Tre manager di Tod’s spa sarebbero indagati, come riporta l’Ansa, per caporalato e la stessa società è stata iscritta per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, in relazione allo stesso reato, in un’inchiesta della Procura di Milano che già nei mesi scorsi aveva portato a chiedere l’amministrazione giudiziaria per il colosso della moda per presunti omessi controlli nei subappalti della produzione in opifici cinesi.

 

Ora il pm di Milano, come risulta da una richiesta al gip di interdittiva per Tod’s dal pubblicizzare i propri prodotti per sei mesi, anticipata, come riferisce sempre l’Ansa, sulle pagine economiche del Corriere della Sera, avrebbe individuato non più solo responsabilità omissive dei responsabili dell’azienda ma anche delle ipotesi dolose.

 

Dal canto suo, Tod’s fa sapere, con una nota, che «prende atto che la Corte di Cassazione ha rigettato ieri le richieste e il ricorso del dottor Paolo Storari.
In merito alle nuove contestazioni sulla medesima vicenda, la società sta ora esaminando con la stessa tranquillità l’ulteriore materiale prodotto (…) dal dottor Storari».

I manager della società di Diego Della Valle, riferisce l’Ansa, non avrebbero tenuto “conto dei risultati” di alcune “ispezioni” negli opifici cinesi, sei tra le province di Milano, Pavia, Macerata e Fermo, e di “audit” su quei fornitori che “davano atto di numerosi indici di sfruttamento” dei lavoratori.

 


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