«Il degrado etico e morale di una società comincia quando la cultura latita. E allora, nel nostro piccolo, cosa facciamo?» Con questa domanda Simone Ferraioli, presidente di Confindustria Ascoli Piceno, ha aperto al Teatro Ventidio Basso il talk “Il valore universale del gesto culturale. Il marketing fa rumore, la cultura fa eco”, appuntamento pensato per evidenziare il ruolo strategico della cultura nella vita delle imprese, nella loro reputazione e nella relazione con la comunità.

L’intervento di Simone Ferraioli
Ferraioli ha ricordato l’impegno dell’associazione nel promuovere la cultura d’impresa, soprattutto tra i giovani, e nel sostenere concretamente il patrimonio artistico nazionale attraverso strumenti come l’Art Bonus, che in dieci anni ha coinvolto oltre 50.000 mecenati e generato più di un miliardo di euro di investimenti. «Vogliamo offrire una panoramica chiara dei vantaggi e degli strumenti a disposizione delle imprese per sostenere la cultura—ha spiegato—non solo dal punto di vista fiscale ma anche reputazionale».
L’iniziativa, promossa da Confindustria Ascoli Piceno con il sostegno della Camera di Commercio delle Marche nell’ambito del progetto “Leadership e Innovazione”, e in collaborazione con Fondazione Rete Lirica delle Marche, Cnext e Comune di Ascoli Piceno, ha riunito istituzioni, professionisti e imprenditori accomunati da una stessa convinzione: la cultura è un investimento che produce valore.

I saluti di Ferraioli e Ciabattoni
«La Rete Lirica è ormai un laboratorio permanente» ha spiegato Francesco Ciabattoni, Presidente della Fondazione Rete Lirica delle Marche. «Non ci limitiamo a produrre opere, ma portiamo la cultura lirica nelle scuole, selezioniamo nuovi talenti e costruiamo percorsi educativi. Il nostro obiettivo è far conoscere e valorizzare le unicità del territorio». Ciabattoni ha ringraziato Comune e Confindustria per la sintonia e il sostegno, sottolineando come il lavoro condiviso permetta di far crescere eccellenze e benessere comune.
Il sindaco Marco Fioravanti ha ribadito la volontà dell’amministrazione di trasformare i teatri cittadini in vere e proprie “fabbriche culturali”, grazie anche al lavoro dell’assessore alla Cultura Donatella Ferretti.

Bressan collegato da remoto
LE VOCI DELLA TAVOLA ROTONDA – Moderati dal giornalista Michele Romano, cinque ospiti hanno portato prospettive diverse ma unite dalla stessa passione.
Enrico Bressan, presidente e fondatore di Fondaco Italia, ha illustrato una recente proposta di modifica alla normativa sulle sponsorizzazioni culturali, per ampliare l’accesso dei privati e colmare le categorie rimaste escluse dall’Art Bonus.

Ferrario da remoto
Luca Ferrario, fondatore di DkR S.r.l., ha presentato progetti basati su monitoraggio satellitare e tecnologie digitali avanzate, già applicati in città come Como, soggetta a fenomeni di subsidenza. Una dimostrazione concreta di come innovazione e cultura possano dialogare.

L’intervento di Enrico Paniccià
Enrico Paniccià, amministratore delegato del calzaturificio Giano Srl, ha raccontato l’esperienza di “Muse”, associazione fondata da imprenditori del territorio per portare arte e musica nelle scuole primarie, promuovendo inclusione sociale attraverso l’educazione culturale.

L’intervento di Stefano Papetti
Il professor Stefano Papetti, storico dell’arte e curatore della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, ha sottolineato la responsabilità dei territori dotati di un grande patrimonio: «Non basta tutelare i grandi monumenti; anche le opere minori sono parte di un tessuto culturale inscindibile. Le imprese possono fare molto per conservarlo e valorizzarlo».

Papetti, Pierangeli e Paniccià
Caterina Pierangeli, direttore della Fondazione Rete Lirica e ideatrice della Rete Lirica Academy, ha evidenziato la necessità di far comprendere alle imprese la pluralità degli strumenti a disposizione per sostenere la cultura. «La lirica – ha detto – è un’arte che non sempre genera ritorni di immagine immediati, ma i benefici fiscali e le ricadute concrete sui progetti culturali sono rilevanti. Impresa e Fondazione si nutrono della stessa linfa: territorio e comunità».

Ospiti e relatori della tavola rotonda
In apertura, Romano ha ricordato come il sistema culturale e creativo italiano generi quasi 300 miliardi di euro, pari al 16% del pil nazionale. Una cifra che mostra quanto la cultura non sia solo un valore immateriale, ma un settore strategico che dialoga perfettamente con le moderne politiche ESG.
La serata si è conclusa con l’opera buffa “La Serva Padrona” di Pergolesi, interpretata dai giovani talenti della Rete Lirica Academy, protagonisti anche della recente stagione lirica che ha registrato tre sold-out con “Il Barbiere di Siviglia” nei teatri di Ascoli Piceno, Fermo e Fano. Un finale che ha incarnato il messaggio del talk: sostenere la cultura significa far crescere il presente e investire sul futuro.
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