Latini (Lega) sulla 194: «Siamo per la piena applicazione, legge nata per tutelare la maternità»

ASCOLI - L'onorevole interviene sulla questione: «Sicura che il neo assessore regionale alla Sanità Calcinaro avrà approccio attento e approfondito. Tutte le donne siano messe in condizione di scegliere liberamente»
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Giorgia Latini

Relativamente alle recenti prese di posizione dell’assessore alla Sanità Paolo Calcinaro sull’applicazione della 194 è intervenuta l’onorevole Giorgia Latini della Lega.

 

«Sono sicura che il nuovo assessore regionale alla Sanità Calcinaro, sia consapevole della delicatezza del tema e della necessità di un approccio attento e approfondito, e che non fosse nelle intenzioni dell’assessore trasmettere un messaggio di questo tipo. Come istituzioni dobbiamo garantire diritti, ma viene prima il diritto alla vita. Il lavoro che va fatto è quello di sostenere la donna in questa scelta, non facendola sentire sola, ma supportata da un punto di vista psicologico, morale ed economico».

 

«La politica deve lavorare affinché tutte siano messe in condizioni di scegliere liberamente – continua – non è possibile che in un Paese civile ci siano donne costrette all’aborto dalle condizioni economiche. Sono convinta che ognuna sia libera di scegliere secondo coscienza, ma quando la scelta di abortire è condizionata dal mancato appoggio psicologico e da problemi economici, le istituzioni e la società non possono abbandonare la donna in difficoltà e devono fare di tutto per sostenere la maternità e la vita».

 

«C’è bisogno di un piano strutturale a sostegno delle famiglie, per le mamme, per i papà e per i figli – conclude Latini -. Se una donna rinuncia a far nascere un bambino perché non arriva a fine mese, credo che uno Stato debba far di tutto per aiutarla. In una nazione che soffre di denatalità, questa dovrebbe essere una priorità. Siamo per la piena applicazione, reale, della legge 194, che non è stata creata per agevolare l’interruzione di gravidanza, ma per tutelare la maternità e consentire alle donne di salvaguardare la salute nel caso scelgano di abortire. Il primo articolo della legge 194 “riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio”. L’aborto non è un mezzo per il controllo delle nascite e lo Stato deve contribuire al superamento delle cause che possono portare all’interruzione della gravidanza».


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