di Edoardo Ciriaci
Una semifinale secca come il rumore di un tappo lanciato dal collo della bottiglia dello champagne. Sì perché la partita di scena a Riyad tra Bologna e Inter è più piena di botti di Capodanno che di nastri e luci di Natale. Protagonista assoluto Riccardo Orsolini. Nel bene e nel male per i suoi rossoblù.
La partita dell’attaccante rotellese inizia malissimo: al 1’ minuto il retropassaggio troppo corto viene intercettato da Alessandro Bastoni che sprigiona tutti i suoi cavalli e disegna l’assist per il gol del vantaggio segnato da Marcus Thuram. L’Inter vola, il Bologna, sembra, crollare. Il calcio però non è mai una scienza esatta, ed ecco la reazione. Fuoco amico di Bisseck al 35’ del primo tempo, quando il difensore neroazzurro tocca con la mano il pallone procurando l’ennesimo rigore a sfavore della sua squadra (era già successo nella scorsa stagione contro Genoa e Lazio).
E chi va sul dischetto? Domanda retorica. Il 7 sulla schiena di Orsolini brilla più della sabbia del deserto che circonda l’”Al -Awwal Park”, più del pallone che Riccardo spinge con forza e voglia di riscatto. Gol e tradizione rispettata, pur a chilometri di distanza il “toc toc” alla telecamera non può mancare in fase di esultanza. E’ il nono gol stagionale, l’82esimo con il Bologna. L’ennesimo contro la squadra di Milano.
L’equilibrio regge fino al termine, la partita finisce ai rigori: per l’Inter segnano Lautaro e De Vrij ma sbagliano Bastoni, Barella e Bonny. Per gli emiliani esulta Ferguson, poi gli errori di Moro e Miranda, prima della grande festa con i gol di Rowe ma soprattutto di Ciro Immobile in quello decisivo per la conquista della finale contro il Napoli di Conte. La prima di Riccardo, bollicine di nuovo in fresco…per lasciarle sfogare è ancora presto.
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