
Il ritorno del Reliquiario di Montalto
E’ stato un grande successo, tra la soddisfazione e l’emozione dei tanti presenti, l’evento che ha avuto luogo a Palazzo Paradisi ieri, sabato 20 dicembre, in occasione del ritorno “a casa” – quindi a Montalto delle Marche – del Reliquiario di Montalto, capolavoro assoluto dell’oreficeria francese a cavallo tra Medioevo e Rinascimento, donato da Sisto V alla comunità montaltese.

Gianpiero Palmieri
Non sono mancate all’appuntamento numerosissime autorità civili e religiose, oltre a esperti del settore, per celebrare un momento iconico per Montalto e per l’intero territorio circostante. Presenti Guido Castelli (Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016), Giorgia Latini (Vicepresidente Commissione Cultura presso la Camera dei Deputati), Marco Fioravanti (Sindaco di Ascoli Piceno e Presidente Consiglio Nazionale ANCI), Daniela Tisi (Dirigente Attività Produttive e Settore Cultura di Regione Marche), S.E. Monsignor Giampiero Palmieri (Vescovo di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto), Daniel Matricardi (Sindaco di Montalto delle Marche), Tommaso Strinati (Direttore dalla Rete Museale Metromuseo dei Borghi di Marca), Paola Di Girolami (Direttrice dei Musei Sistini del Piceno), Alessandro Biella (Funzionario storico dell’arte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincia di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata) e Clarice Innocenti (Storico dell’arte, già direttore del Laboratorio di restauro delle Oreficerie presso l’Opificio delle Pietre Dure, Firenze).

Daniel Matricardi
Il Reliquiario di Montalto, donato da Papa Sisto V alla sua “patria carissima” – Montalto delle Marche – dove è stato conservato da oltre quattro secoli e custodito dalla Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto e dalla sua Comunità, a conclusione di una revisione conservativa curata direttamente dai Musei Sistini del Piceno e dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, con l’alta sorveglianza della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le provincia di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, è stato quindi allestito in un’apposita sala di Palazzo Paradisi predisposta grazie alla collaborazione tra il Comune di Montalto delle Marche, la Rete Museale Metromuseo dei Borghi di Marca e il Museo Sistino Vescovile di Montalto. Nello specifico, il Reliquiario sarà conservato in una nuova teca di sicurezza, costruita appositamente dalla Direzione dei Musei Sistini del Piceno per garantire al manufatto le migliori condizioni di temperatura e umidità relativa.

L’inaugurazione
L’apertura della nuova sala del Reliquiario di Montalto a Palazzo Paradisi rappresenta una tappa importante nella collaborazione tra il Comune di Montalto delle Marche, la Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincia di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, la Rete Museale Metromuseo dei Borghi di Marca e i Musei Sistini del Piceno, collaborazione grazie alla quale il percorso espositivo di Palazzo Paradisi sarà anche arricchito da altre importanti opere provenienti dal Museo Sistino Vescovile di Montalto, espressione della ricchezza e varietà del patrimonio storico artistico del territorio. Tra le opere esposte: la Croce Reliquiario Astile proveniente dalla chiesa di Santa Maria de Viminatu a Patrignone, capolavoro di oreficeria ascolana d’inizio XV secolo, la grande pala d’altare con la Madonna e il Bambino e santi di Vincenzo Pagani, proveniente dalla Cattedrale di Montalto, la pala con la Madonna del Rosario di Francesco Agnelli, attivo a Patrignone tra il 1573 e il 1603, proveniente dalla chiesa di Santa Lucia presso la frazione di Porchia, la Madonna con Bambino e San Michele Arcangelo capolavoro d’inizio Settecento del pittore romano Pietro Lucatelli, e un fine ritratto ottocentesco di Papa Pio VIII , pontefice che tra il 1800 – 1816 fu vescovo della Diocesi di Montalto, di Ferdinando Cavalleri.

La presentazione
Il nuovo percorso espositivo di Palazzo Paradisi è quindi oggi strutturato in una prima sezione dedicata ai doni e alla memoria di Papa Sisto V, con al centro la sala del Reliquiario di Montalto che ospiterà anche, in dialogo storico e stilistico, la Croce Reliquiario Astile di Patrignone, e in una seconda sezione in cui i preziosi dipinti prestati dal Museo Sistino Vescovile di Montalto e provenienti dal territorio arricchiranno le sale espositive del piano nobile che manterranno la loro funzione polivalente dedicata alle attività culturali della comunità.
Orari di apertura di Palazzo Paradisi per le visite: sabato (dalle 16 alle 18), domenica (dalle 11 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18). Nei giorni festivi (25 e 26/12 e 1.01.26): dalle 16 alle 18. Ingresso gratuito.

La platea
«Il Reliquiario di Montalto – ha detto Matricardi – capolavoro di arte orafa parigina, torna a casa, nella “patria carissima” e “culla” di Sisto V. Un vero e proprio regalo di Natale per tutta la nostra comunità. E il ritorno è possibile grazie alla stretta collaborazione tra il Comune e la Diocesi, dopo un meticoloso intervento conservativo curato dai Musei Sistini del Piceno e dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, con l’alta sorveglianza della Soprintendenza e la preziosa collaborazione della Rete Museale Metromuseo dei Borghi di Marca. Quindi un grazie di cuore a tutti coloro che si sono impegnati per garantire la cura e il rientro di questa opera, tanto cara a Montalto, perché per la nostra comunità non è solo un oggetto d’arte di enorme valore artistico, ma un vero e proprio simbolo di protezione e identità che i montaltesi hanno difeso con coraggio nel corso dei secoli».
«Sono lieto – ha aggiunto monsignor Palmieri – di questa dimora messa a disposizione dal Comune, Palazzo Paradisi che, seppur temporanea poiché il Reliquiario tornerà al Museo Sistino Vescovile di Montalto non appena terminati i lavori, offre una possibilità preziosa perché questi capolavori artistici siano offerti allo sguardo di quanti ne vorranno ammirare la bellezza e contemplare in esso il mistero della Passione di Cristo».

Paola Di Girolami
«Sisto V trae il Reliquiario dal Tesoro di San Pietro per farne dono a Montalto – ha dichiarato Di Girolami – e dunque è giusto che dopo il terremoto e dopo le dovute soste in vari Musei come gli Uffizi, i Musei Vaticani e altri ancora, torni a Montalto ripercorrendo il pensiero e il volere di Sisto V. Un segno efficace della collaborazione sinergica tra Diocesi, Comune, Musei Sistini, Rete Museale Metromuseo e le Istituzioni della Soprintendenza e dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze che hanno lavorato in modo significativo anche per la nuova teca espositiva finanziata dalla Ditta Felici di Montalto».
«Il reliquiario di Montalto – ha concluso Strinati – è uno straordinario cimelio dell’oreficeria tardo gotica che, attraverso varie trasformazioni, testimonia oltre due secoli di cambiamento dello stile, passando dalle assolute finezze degli smalti traslucidi, oro, pietre preziose e perle nelle tipiche e complesse combinazioni della fine del XIV secolo, fino ad arrivare alle lamine, ai supporti e alle decorazioni che lo hanno arricchito, e in un certo senso migliorato, dell’epoca Sistina, quando lo straordinario gioiello entra nella comunità di Montalto delle Marche come dono diretto di Papa Sisto V. E, nella sua complessità, è un’opera universale, per tutti, per chiunque sappia apprezzare gli incredibili accostamenti tra gli smalti colorati, l’oro, le perle e le pietre preziose, in un insieme che allora come oggi fa della magnificenza e della sottigliezza dello stile, simile alle coeve miniature francesi su carta, un veicolo prima di tutto di fede e poi di altissima cultura e manualità».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati