Qualità ottima ma quantità minore e prezzi che rischiano di impennarsi. E’ questa la situazione inerente alla produzione di olio nel Piceno e più in generale anche nelle Marche. E’ quanto sostiene la Confederazione Italiana Agricoltori di Ascoli.
«La raccolta delle olive è iniziata da qualche settimana. La mosca e il clima, in particolare siccità, neve e gelo, hanno rovinato buona parte del raccolto. Nonostante un’annata non molto positiva l’acquisto di un prodotto sano locale resta comunque la scelta migliore e una tutela rispetto ad oli di oliva di origine non chiara» spiega Massimo Sandroni, direttore della Cia.
«Purtroppo bisogna sottolineare che tanti agricoltori non hanno effettuato gli adeguati trattamenti per evitare che la mosca potesse provocare dei danni agli ulivi. -aggiunge Ugo Marcelli, presidente provinciale- Ciò nonostante l’Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche abbia inviato, a cadenza settimanale, dei bollettini indicando il tipo di trattamento da effettuare: questo nell’ambito del discorso fitosanitario».
Ne deriva che mentre rispetto allo scorso anno scende di circa il 30% la quantità di olio prodotta nel Piceno, incrementano i prezzi. «Mentre nell’annata precedente la media era di circa 80 euro a quintale adesso il prezzo si aggira sui 100, 110 euro a quintale. -conclude Marcelli- La qualità del prodotto è comunque buona, anche se dove ha colpito la mosca l’acidità è più bassa».
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