di Franco De Marco
Grande assente, non senza polemiche, il presidente della Giunta regionale Luca Ceriscioli, con il gruppo Pd rappresentato solamente da Giancarlo Luciani Castiglia, la seduta del Consiglio comunale aperto, sulla situazione sanitaria in Ascoli e sull’ipotesi del nuovo ospedale per acuti a Pagliare, ha visto una serie di interventi tutti contrari alla nuova struttura ipotizzata dalla Regione e approvata dalla Conferenza dei sindaci dell’Area vasta n. 5 contrati però i sindaci di Ascoli e San Benedetto. Sono intervenuti politici, operatori sanitari e alcuni cittadini. Tutti concordi sulla opportunità non solo di non mandare in pensione l’ospedale Mazzoni, definito anche un gioiello, ma anzi di potenziarlo
Guido Castelli e Marco Fioravanti
. Questo in sostanza il senso dei vari interventi. In una data di novembre , come ha detto il presidente dell’assemblea Marco Fioravanti che ha condotto i lavori, ci sarà un altro Consiglio questa volta però con Ceriscioli: «Domani gli scriverò per concordare la data in cui potrà essere presente». Accanto al sindaco Guido Castelli si è seduto, in posizione comprensibilmente scomoda, il neo direttore dell’Area Vasta n. 5 Cesare Milani. Presenti anche il sindaco di San Benedetto Pasqualino Piunti e i consiglieri regionali Piero Celani (Forza Italia) e Peppe Giorgini (Movimento 5 Stelle). Sala gremita. Un centinaio di persone man mano sfoltite. La sintesi è stata di Castelli: «Nessuno si è dichiarato a favore dell’ospedale unico. Siamo fiduciosi che Milani, anche se lui non lo dice, saprà difendere gli interessi della sanità ascolana e controbattere anche a chi vuole ridurre il budget. Siamo in attesa del nuovo piano socio sanitario regionale scaduto nel dicembre del 2014. Comunque dico che ogni ipotesi di riorganizzazione dovrà essere elaborata in sinergia con il confinante Abruzzo e anche con le aree confinanti di Lazio e Umbria». Castelli non ha risparmiato frecciate a Ceriscioli. «Ho la sensazione – ha detto il sindaco – che abbia un po’ di fastidio quando viene chiamato al confronto. Comunque qui è sempre ben accetto. Lo aspettiamo al prossimo Consiglio comunale aperto sulla sanità perché noi vogliamo sentire la voce di tutta la nostra comunità e più occasioni ci sono meglio è». Frecciata anche al capogruppo del Pd Francesco Ameli assente: «Dice che io sono Pinocchio poi non si presenta». Schermaglie. L’unico del Pd a prendere la parola, con coraggio, è stato Luciani Castiglia che si è barcamenato: «Non va bene quando un’occasione come questa, per parlare di sanità, finisce per diventare battaglia politica di basso livello. Io penso che l’Azienda Ospedaliera debba essere la premessa. Poi si può parlare anche di ospedale unico. Quali sono le risorse a disposizione? Sembrerebbe che la Regione abbia 80 milioni. Ho studiato un po’. Se la realizzazione del nuovo ospedale fosse fatta insieme ai privati a costoro andrebbe una quota annua di remunerazione di 4/5 milioni per 20 anni». Milani , che naturalmente non poteva parlare di nuovo ospedale, si limitato a dire con saggezza: «Spero di essere in grado di far funzionare bene i servizi che abbiamo attualmente». I vari interventi hanno messo a fuoco aspetti interessanti.
Cesare Milani
«Ancora oggi – ha detto Giacomo Manni, consigliere comunale M5S e presidente della Consulta comunale della sanità – non c’è un atto amministrativo che parli dell’ospedale unico. Abbiamo chiesto documenti e dati. Nessuna risposta dalla Regione». Piunti è stato ecumenico: «Dobbiamo avere una voce unica per garantire le migliori prestazioni sanitarie per i cittadini. Non c’è nessun derby tra Ascoli e San Benedetto. Da 16 anni l’ospedale unico è la foglia di fico per non parlare dei problemi reali della sanità». Giorgini ha messo sotto accusa l’algoritmo che ha indicato Pagliare per il nuovo ospedale. «Ceriscioli ha in mente – ha detto – 4 ospedali unici e una zona franca, Pesaro. Come si può pensare di smantellare l’ospedale di Ascoli? Quello di San Benedetto, invece, che è una larva di ospedale, dovrebbe essere avere una nuova struttura. Noi l’abbiamo pensata a 200 metri dalla Salaria (Fosso dei Galli, ndr), in collina, in posizione ottima, non esondabile come a Pagliare». Elisa Floridi ha parlato, molto concretamente, sia da operatrice sanitaria sia da libera cittadina. Ha puntato il dito contro i servizi attualmente mancanti come la chirurgia vascolare: «Il viaggio verso Ancona non è sempre la soluzione». Piero Celani ha messo sotto accusa la mancanza di programmazione della Regione e la mancanza, in particolare, di un sistema informatico». Anche il consigliere comunale Monica Acciarri ha fortemente criticato la Regione: «L’assenza oggi di Ceriscioli è una mancanza di rispetto verso i cittadini. Ma che sanità vuole la Regione? Vuole le Aziende Ospedaliere, vuole le Aree Vaste, vuole i nuovi ospedali. Se vuole le Aziende Ospedaliere perché allora non si può fare nel Sud delle Marche? Se vuole le Aree Vaste allora perché l’Azienda Ospedaliera di Pesaro? Ne sarebbe sufficiente una ad Ancona». Nettamente contrario al nuovo ospedale il consigliere comunale, e medico, Mario Tacchini: «Assolutamente inopportuno. Potenziamo invece la medicina territoriale. Ho proposto a Milani la creazione di un hospice». Anche l’altra operatrice sanitaria, del Dipartimento di emergenza di San Benedetto, Mascia Parisciani, ha denunciato le carenze di personale: «Ci sono reparti sguarniti. Se non si è in grado di gestire l’attuale come si può pensare all’ospedale unico?». Sono inoltre intervenuti il segretario provinciale della Cgil Barbara Nicolai, il medico Marina Fiori, l’altro medico Maria Virginia Boni, l’ex consigliere comunale Pietro Adolfi, Roberto Zazzetti, il consigliere comunale Massimo Tamburri, il medico Stefano Ojetti e Pina Loreti. Prossima puntata con Ceriscioli.
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