Anche gli strafalcioni grammaticali
finiscono al centro dello scontro politico

ASCOLI - Sotto accusa la lettera del presidente del Consiglio comunale Marco Fioravanti che replica: «Mi accusano i radical chic»
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Palazzo Arengo (foto Vagnoni)

Un paio di “scivolate” sulla grammatica italiana (un manzoniano “non sa da fare” e un “rammendo”) in una lettera firmata dal presidente del Consiglio comunale Marco Fioravanti hanno scatenato l’ennesima polemica politica. In particolare, il segretario cittadino del Pd Angelo Procaccini non ha risparmiato post al vetriolo. «Se vogliamo bene al nostro paese iniziamo dal conoscere l’italiano -accusa Procaccini- Poi forse si può fare Politica….poi forse si può fare l’Amministratore prima si studia… non chiedo tanto Non astrofisica ma l’Italiano!!! Cari Ascolani mandiamo a casa questa banda di analfabeti!». Poi è arrivata la replica piccata dello stesso Fioravanti. «Alcuni radical chic della nostra città -dice Fioravanti- con intere famiglie infilate in posti pubblici, mi stanno dando dell’ignorante, del ragazzino, del presuntoso, solo perché stiamo fermando un affare di 500 milioni di euro con la costruzione del nuovo Ospedale. Hanno paura perché Noi iniziamo ad affrontare il dramma del lavoro andando dentro le fabbriche, perché Noi blocchiamo affari con le discariche per difendere la salute pubblica dei cittadini, perché Noi stiamo studiando come poter abbassare le tariffe dei parcheggi per far tornare a respirare i commercianti del centro. Proveranno in tutti i modi a fermarci perché Noi abbiamo dato vita al Cambiamento, perché loro difendono i salotti e Noi difendiamo gli ascolani.Sempre dalla parte del popolo senza paura»


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