Ascoli, bicchierate al ristorante:
in Tribunale i racconti
dei protagonisti feriti

I FATTI risalgono alla domenica di carnevale del 2014 alla Taverna di Cecco. Di fronte al giudice Barbara Bondi Ciutti le versioni del titolare e del cuoco
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Il palazzo di giustizia (foto Vagnoni)

Imputati e parti offese in contemporanea a causa di una domenica di Carnevale, risalente al 2 marzo 2014, particolarmente “agitata” nella cucina della Taverna di Cecco. A processo sono finiti il titolare Marco Poli e Mukbul Hossain all’epoca cuoco del locale. Devono rispondere, entrambi, del reato di lesioni personali aggravate e, solo nel caso dello straniero, di minacce anche verso una donna. Di fronte al giudice Barbara Bondi Ciutti, giovedì mattina in Tribunale sono stati ascoltati i due protagonisti della vicenda. Hossain ha raccontato di essere stato aggredito da Poli con un “bicchiere rotto” che gli avrebbe procurato un taglio al braccio suturato poi in ospedale con 7 punti di sutura. Anche Poli sarebbe stato colpito con un bicchiere rotto al braccio. Il cuoco, invece, secondo la testimonianza del titolare si sarebbe “ferito al braccio in modo autolesionistico” minacciandolo poi con un coltello e una spada “da abbellimento” presente alla pareti. «Ero entrato in cucina poichè in sala non arrivavano le pizze per i bambini presenti alla festa di carnevale -ha raccontato Poli al giudice- Ma il cuoco era fuori di sé poiché era geloso della presenza di un’altra cuoca. Mi ha aggredito e mi sono difeso. Inoltre ha tentato di buttarsi dalla finestra ma c’era la grata. Non so se aveva combinato qualcosa durante il pomeriggio di carnevale. Mi ha anche minacciato di bruciarmi la casa e la macchina». L’udienza è stata aggiornata per la discussione finale e la sentenza al 6 dicembre.


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