La spettacolare coreografia presentata dalla curva sud lo scorso maggio in occasione di Ascoli-Brescia (Foto Edo)
di Bruno Ferretti
Centoventi anni di storia. Una storia fatta di memorabili vittorie, sonore sconfitte, gol, derby. Dai campionati dilettanti o di serie D disputati fino al 1962 al campo Squarcia quando si chiamava Del Duca Ascoli, ai campionati professionistici dopo il trasferimento allo stadio “Cino e Lillo Del Duca” dove l’Ascoli ha disputato consecutivamente ben 60 campionati tra cui 16 di serie A grazie alle cinque promozioni conquistate: quattro sotto la presidenza del presidentissimo Costantino Rozzi (in panchina, nell’ordine, Carlo Mazzone, Mimmo Renna, Nedo Sonetti e Vujadin Boskov) e una con Roberto Benigni al comando (in panchina Marco Giampaolo e Massimo Silva).
L’invasione campo al termine di Ascoli-Entella per festeggiare la salvezza
L’Ascoli Calcio, che ha riacquistato il proprio nome grazie all’impegno della nuova proprietà, dopo un quadriennio di Ascoli Picchio, spegne la 120esima candelina. Traguardo prestigioso che coinvolge non solo la città, ma anche il circondario perché l’Ascoli è stata ed è la squadra-simbolo, e spesso anche il vanto di tutto il territorio.
Arriva il Padova del nuovo allenatore Foscarini (subentrato in settimana a Bisoli), avversario tecnicamente inferiore alla squadra di Vivarini come dimostra anche la classifica, ma sempre temibile e come tale da rispettare. Festa grande al “Del Duca”: si comincia alle 13,15. Previste una straordinaria coreografia dei tifosi ma anche la presenza di tanti ex, per molti dei quali è un ritorno ad Ascoli dopo tanti anni. Sugli spalti è prevista di oltre 8.000 spettatori, di cui circa 1.800 (soprattutto under 14) in curva nord il settore recentemente restituito ai tifosi di casa e 183 tifosi ospiti nei distinti nord-est. In un clima così festoso, tuttavia, non deve passare in secondo piano la partita. Una gara che la squadra di Vivarini vuole e deve vincere per calare il tris dopo aver battuto Verona e Benevento. Con altri tre punti i bianconeri entrerebbero in zona playoff: obiettivo che, continuando di questo passo, appare raggiungibile.
L’esultanza di Ardemagni dopo il gol da tre punti segnato al Lecce (Foto Edo)
FORMAZIONE – Assai probabile la conferma dell’undici vittorioso al “Vigorito” di Benevento. Ardemagni, recuperato dopo l’infortunio al braccio, probabilmente ripartirà dalla panchina pronto per entrare in corsa durante i novanta minuti. L’attaccante milanese, ex della sfida come Clemenza e Belingheri, finora ha disputato solo quattro partite realizzando un gol. In attacco probabile la coppia Beretta-Ngombo con Ninkovic alle loro spalle. A centrocampo Troiano regista fra Addae e Frattesi (in alternativa Cavion). Dietro Laverone e D’Elia sulle fasce, Brosco e Valentini centrali davanti al portiere Perucchini che, al momento, sembra aver vinto il duello con Lanni. Che la festa cominci.
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