E’ finito in una bolla di sapone il processo a carico di un noto deejay ascolano accusato di aver palpeggiato una conoscente minorenne. Il collegio penale presieduto dal giudice Marco Bartoli lo ha infatti assolto “perché il fatto non sussiste”, mentre l’accusa rappresentata dal pm Cinzia Piccioni aveva chiesto una condanna a 2 anni e 10 mesi oltre ad un risarcimento provvisionale di 30.000 euro. Il giovane inoltre era accusato di aver colpito con un pugno il padre della presunta vittima della violenza procurandogli ferite guaribili in 25 giorni nonché di aver importunato la ragazza con messaggi su Facebook con lo scopo di avere un approccio di natura sessuale. Molto soddisfatto dell’assoluzione l’avvocato difensore del deejay, Mauro Gionni. «Siamo contenti che dopo cinque anni di calvario -commenta Gionni- è stato riconosciuto che un fatto così grave non era stato commesso. Avevamo tentato inutilmente di far acquisire i tabulati e i messaggi Facebook che avrebbero potuto dimostrare che l’imputato non si trovasse insieme alla ragazza». Durante l’arringa finale non è mancato un acceso diverbio tra lo stesso Gionni e il collega difensore della parte civile Vittorio D’Angelo che alla fine è stato fatto uscire dall’aula dal giudice Marco Bartoli. Assolto anche un altro giovane accusato di aver offerto, insieme al deejay, alla minorenne sostanza stupefacente di tipo marijuana.
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