«Non vogliamo renderci complici dello svuotamento del potere contrattuale delle Rsu nelle singole Aree Vaste». L’Usb Marche ancora all’attacco sul fronte Sanità. «Il confronto sindacale – continua – deve essere esercitato perchè così hanno deciso i lavoratori del comparto Sanità quando sono stati chiamati ad eleggere le proprie Rsu ed i loro rappresentanti sindacali ad inizio 2018. Solo così, riteniamo si rispetti la democrazia nei luoghi di lavoro e, contemporaneamente, l’interesse degli utenti ad avere una assistenza sanitaria, territoriale ed ospedaliera, dignitosa che nelle Marche, invece, peggiora costantemente sia negli aspetti qualitativi sia quantitativi».
L’ospedale Mazzoni di Ascoli (Foto Vagnoni)
L’Usb attacca anche Cgil, Cisl e Uil. «Purtroppo le organizzazioni sindacali confederali – afferma – si prestano alla scelta dell’Asur Marche di discutere senza la presenza delle Rsu argomenti demandati dal contratto nazionale al confronto nelle 5 Aree Vaste come si evince dalla convocazione, giovedì, delle sole strutture regionali di categoria. Mentre nelle singole Aree Vaste l’Asur latita e non convoca le Rsu elette. L’Asur deve ancora rispondere dei tagli fatti ai lavoratori sui fondi contrattuali e non ha ancora determinato i fondi con grave nocimento al salario accessorio dei lavoratori».
E ancora: «Il tavolo regionale non ha alcun fondamento giuridico. E’ illegittimo. Chiediamo pertanto che l’Asur rispetti le Rsu elette e convochi immediatamente i tavoli di contrattazione nelle singole Aree Vaste. L’Usb con i suoi delegati eletti lotterà per aver migliori condizioni economiche e giuridiche che riguardano direttamente i lavoratori i cui interessi devono essere portati dai propri rappresentanti e non dalle centrali sindacali».
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