“Così fan tutte”,
Pizzi: «La ricerca dell’amore
e del sesso non fa scandalo»
E attacca le scuole ascolane

ASCOLI - Presentata in Comune l’opera lirica di Mozart della quale è regista. Andrà in scena al Ventidio il primo dicembre con anteprima giovani il 29 novembre. E' uno show e, soprattutto, una vera lezione d’arte e di vita. Un piacere ascoltarlo: dalle sue parole anche tanti insegnamenti
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di Franco De Marco

Quello di Pier Luigi Pizzi, nel presentare “Così fan tutte”,  l’opera lirica di Wolfang Amadeus Mozart della quale è regista e che andrà in scena nel Teatro Ventidio Basso il primo dicembre (ore 20,30), con anteprima giovani il 29 prossimo alle 17, è uno show e, soprattutto, una vera lezione d’arte e di vita. Un piacere ascoltarlo. Dalle sue parole anche tanti insegnamenti.

Attacca, con la sua consueta bonomia, ma con fermezza, quel mondo della scuola ascolana, in particolare le scuole medie inferiori, che ha incredibilmente giudicato poco adatto per gli studenti, perché troppo spinto, il tema centrale di “Così fan tutte” ovvero l’infedeltà amorosa. «Ho saputo – dice – che qualche scuola ha preso le distanze da quest’opera. Non ci si può scandalizzare difronte a certe cose che sono sì esplicite ma che non si può far finta che non esistono: la ricerca dell’amore e del sesso. E’ un’opera modernissima con momenti molto veri. Ci si arriva però senza volgarità e in maniera poetica. Non ci possono essere pretesti per una eventuale critica. Meglio tenere i bambini nella loro stanzetta con il telefonino che possono vedere ben altro? Noi raccontiamo la storia così come nell’opera. E’ la scoperta del sesso. Nessuno si può nascondere dietro l’evidenza».

Capita la lezione di Pizzi? Il regista, un monumento dello spettacolo italiano e mondiale, nonostante i suoi 88 anni vissuti in straordinaria forma, riprende  il suo allestimento del 2011 nel teatro “Lauro Rossi” di Macerata. Domani sabato c’è il debutto nel Teatro dell’Aquila di Fermo. Poi questo secondo titolo della stagione della Fondazione Rete Lirica delle Marche toccherà Ascoli e Fano. Parola d’ordine, per Pizzi, come sempre, gusto estetico, raffinatezza e rigorosa lettura del libretto. «E’ una commedia musicale – afferma – nella quale i due autori, Mozart e Da Ponte, due geni, proiettano se stessi nei protagonisti alla ricerca dell’amore e molto più esplicitamente del sesso. Il tema è attualissimo. Ho dato molto spazio ai recitativi che ritengo essenziali». Questo delizioso allestimento è ambientata su una spiaggia di Posillipo dove i protagonisti stanno a prendere il sole.

Pizzi, come ricorda, si è avvicinato a quest’opera nel 1976 come scenografo. La regia era di Giuseppe Patroni Griffi e il direttore d’orchestra il grandissimo Karl Bohm. Il quale però deluse Pizzi. «Non voleva tenere nella giusta considerazione i recitativi. Per lui – racconta il regista – , per lui erano un ingombro, una noia, quindi bisognava andare a grande velocità. I recitativi invece sono i responsabili della narrazione. Lo spettacolo fu ammorbante di noia. Ritmi lentissimi. Questa è un’opera di giovani, pieni di energia, scatenati, quindi bisogna correre come fa il direttore Marco Moresco. Quell’allestimento della Scala invece era molto noioso».

«Così fan tutte è una storia piena di humor, vitalità, di ardori femminili – fa notare ancora Pizzi – e non mancano momenti poetici. Quello che scandalizza qualcuno è farci partecipare a qualcosa che ci appartiene: la scoperta dell’amore. Ormai sempre di più la modernità dell’opera non è tanto stravolgere le situazioni, attualizzandole, ma la credibilità dei personaggi. Se sono ragazzi debbono essere ragazzi. Oggi la credibilità è tutto».

L’opera verrà presentata venerdì 30, alle ore 18, nel foyer del Ventidio Basso, alla presenza di tutta la compagnia. Non ci potrà essere però Pizzi a causa di un altro impegno. L’auspicio è che si riesca a riempire il Massimo per lo spettacolo di sabato dopo le scarse presenze per il Trovatore primo titolo della stagione che ha invece fatto il pieno a Fermo e a Fano. L’assessore comunale alla cultura, Piersandra Dragoni, annuncia, proprio per favorire la partecipazione dei giovani, lo sconto del 25%, in ogni posto, per tutti gli under 29. E un altrettanto sconto per gruppi minimo di 10 persone.

Luciano Messi, direttore della Fondazione, sottolinea la qualità del cast fatto di giovani cantanti lanciati verso una brillante carriera. «Più, nel ruolo di Don Alfonso, – ricorda – una stella come Andrea Concetti (di Grottammare, ndr) che è a casa sua. Nel 2000 Claudio Abbado lo fece debuttare nel ruolo». Il direttore d’orchestra Marco Moresco annuncia, in linea con il credo di Pizzi, una lettura sia drammaturgica sia musicale a tutto ritmo: «In alcuni momenti anche scatenata come a testimoniare che i protagonisti perdono la testa». Insomma si profila un’opera assolutamente da non mancare. Qualità e divertimento assicurati. Biglietti naturalmente già in vendita presso la biglietteria del Teatro Ventidio Basso.


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