Studenti alla scoperta della storia
grazie alle mattinate Fai

ASCOLI - 27, 28 e 29 novembre con l'evento del Fondo Ambiente Italiano, che coinvolgerà 1.000 ragazzi e 5 scuole conducendoli in un luogo suggestivo delle cento torri: il complesso di Sant'Emidio alle Grotte e Sant'Ilario. Nel ruolo di guide, gli "apprendisti ciceroni"
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Sant’Emidio alle Grotte (foto Vagnoni)

Studenti alla scoperta delle bellezze ascolane. Coi loro “colleghi” a fungere da esperte guide. Torna come ogni anno, e siamo già a sette edizioni, le “Mattinate Fai d’inverno”, evento di caratura nazionale che il Fondo Ambiente Italiano dedica al mondo della scuola ed alla storia della propria città.
Anche tra le cento torri, dunque, tre giorni con le visite saranno condotte da altri studenti, gli “apprendisti ciceroni”, appositamente preparati dai volontari Fai e dai loro docenti: un’opportunità per avvicinare il mondo dei giovani alla cultura e di vivere un’insolita esperienza di “educazione tra pari”.

Lo spettacolare interno di Sant’Emidio alle Grotte

Il 27, 28, 29 novembre e 30 novembre, dalle ore 9 alle 12.30, sarà aperto alle scuole il complesso monumentale di Sant’Emidio alle Grotte e Sant’Ilario. Saranno quasi un migliaio gli studenti coinvolti con 5 scuole interessate: gli istituti comprensivi di Ascoli Centro – D’Azeglio, Luciani – SS Filippo e Giacomo, Borgo Solestà – Cantalamessa, Don Giussani, Casa Madre – scuola paritaria “Maria Immacolata”.
Gli “apprendisti ciceroni”, invece, saranno 77: 34 del Luciani – SS. Filippo e Giacomo, 17 di Ascoli Centro – D’Azeglio, 15 di Borgo Solestà – Cantalamessa Scuola Secondaria I° “Ceci”, 11 di Casa Madre – Scuola Secondaria di I grado Paritaria “Maria Immacolata”.
Collocato in un luogo simbolo della religiosità ascolana, nel medioevo e fino al 1569 il complesso di Sant’Ilario fu utilizzato dai monaci camaldolesi di Fonte Avellana che conducevano una vita eremitica nelle vicine grotte che accoglievano le catacombe ascolane. Da qui, a metà del secolo XI, furono trasferite in Duomo le ossa del patrono Sant’Emidio. I monaci davano anche ospitalità a pellegrini e viandanti che giungevano ad Ascoli. Nel 1872, dopo la confisca dei beni ecclesiastici da parte dello Stato italiano, la chiesa di Sant’Ilario fu venduta a privati e trasformata in casa colonica. Nel 1998, fu acquisita e restaurata dal Comune che la diede in gestione all’associazione “S. Emidio nel mondo”, allo scopo di valorizzare lo storico e suggestivo complesso. Il riuso funzionale dell’edificio ora è completato con la realizzazione del nuovo “Emygdius Museum”.


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