L’incidente mortale dello scorso luglio. Non è difficile capire che, tanto per cominciare, quelle siepi vanno estirpate
di Andrea Ferretti
Ancora un incidente, tanto per cambiare, in via Francesco Ricci, all’Annunziata. Lungo la strada più trafficata della città ne accadono di tutti i colori. Stamattina il conducente di un’automobile ha fatto tutto da solo. Ha perso il controllo del mezzo centrando un’auto in sosta e anche il guard rail. E’ accaduto in prossimità del punto in cui si incrociano via Ricci e viale della Rimembranza, luogo diventato tristemente famoso lo scorso luiglio per l’incidente che costò la vita a un ciclista, il giovane avvocato ascolano Osvaldo Tosti. Proprio lì, sul muro, è stata recentemente apposta una targa in ricordo. Targa che non risolve un problema che è sotto gli occhi di tutti quelli che non li chiudono. La strada è pericolosa (quantomeno per il numero di incidenti) a prescindere dalla velocità.
E’ vero che in molti affrontano la “chicane” con il contachilometri oltre il limite consentito, ma in quel punto ci sono diverse trappole come lo spigolo di un nuovo marciapiede dove ancora non è stata vista anima viva e, soprattutto (per chi procede in discesa), delle siepi che – benchè potate una volta l’anno – coprono proprio la visuale dell’incrocio. Anche per estirparle servirà il parere della Sovrintendenza? Forse no. Un semaforo sarebbe una soluzione ridicola, una rotatoria figuriamoci. Il problema si risolverebbe con il senso unico di marcia. Ma è anche vero che poi si paralizzerebbe mezza città. Da non sottovalutare, come più volte evidenziato da addetti ai lavori e dagli stessi Vigili urbani, il fondo stradale. Escluse le ore centrali della giornata (quando non piove), infatti, in quel punto è come procedere una pista di ghiaccio. Si potrebbe cominciare con un nuovo fondo stradale, una motosega e un paio di forbici da potatura.
Sopra, e sotto, alcuni dei tanti incidenti che si sono verificati lungo via Ricci
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