“Il maestro di Quintodecimo”:
da una storia vera
il romanzo di Maria Collina

ASCOLI - Sarà presentato sabato 15 dicembre alla libreria Rinascita. Narra la storia di un bambino che, causa l’esplosione di un ordigno bellico trovato per caso, a 7 anni perse la vista ed entrambe le mani. Il riscatto grazie ad una straordinaria forza di volontà
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I romanzi, spesso nascono dalla fantasia dell’autore. Quelli scritti da Maria Collina, invece, sono ispirati da eventi realmente accaduti e anche per questo conquistano particolarmente il lettore. Appartiene a questa categoria l’ultimo lavoro della scrittrice ascolana ovvero “Il maestro di Quintodecimo” (Fazi editore, 16 euro), che sarà ufficialmente presentato sabato prossimo 15 dicembre nella Libreria Rinascita. La vicenda raccontata sembra frutto di una fervida creatività fantastica ed invece è una storia vera quasi la cronaca di un drammatico evento accaduto a Quintodecimo, pittoresca frazione di Acquasanta, nel dopoguerra quando Guerrino, un bambino di 7 anni, rimase gravemente lesionato dall’esplosione di un ordigno bellico che il padre aveva trovato e incautamente portato in casa, seppur rinchiuso in un armadietto. Guerrino, spinto dalla curiosità propria dei bambini della sua età, un giorno trovò l’armadietto aperto, prese l’ordigno scambiandolo forse per un oggetto con cui giocare e invece era una bomba che poco dopo gli scoppiò fra le mani sconvolgendogli la vita.

Guerrino perse entrambe le mani e la vista. Quest’ultima potè riacquistarla qualche tempo grazie all’intervento addirittura della regina Elena di Savoia la quale, informata dell’accaduto, ne fu commossa a tal punto di interessarsi personalmente incaricando un grande chirurgo oculista di operare Guerrino nel tentativo di restituirgli almeno parzialmente la vista. E così fu. Le mani, purtroppo, erano state dilaniate dall’esplosione, ma Guerrino riacquistò la vista e per lui fu come rinascere. Il tema dominante del romanzo di Maria Collina è la forza di volontà che ognuno deve sempre avere, anche e soprattutto nei momenti più difficili quando tutto sempre ormai perso. Proprio come Guerrino che riuscì a studiare, a diplomarsi fino a diventare insegnante. Poi a sposarsi diventando papà. “Il maestro di Quintodecimo” al tempo stesso seppe sviluppare la sua grande passione per la pittura realizzando opere straordinarie, meritevoli di premi in concorsi nazionali.

Il romanzo, a tratti commoventi, scritto molto bene da Maria Collina, conquista il lettore pagina dopo pagina. L’autrice, nata ad Acquasanta, vice ad Ascoli con la propria famiglia (il marito Renato è apprezzato medico cardiologo) ed è insegnante nella scuola dell’infanzia. Laureata in Sociologia, all’Università “La Sapienza” di Roma, il primo romanzo di Maria Collina è datato 2006 (“Prendi le mie mani”) e poi nel 2010 “In braccio a mia figlia”. Nell’attività pedagogica ha curato le pubblicazioni della “Divina Commedia”  dell’”Odissea”. La presentazione, presente l’autrice, si svolgerà sabato pomeriggio 15 dicembre nella libreria Rinascita di Ascoli.

Bru.Fer.


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