L’allenatore Vivarini a fine partita davanti a microfoni e taccuini
di Claudio Romanucci
Un buon punto contro una signora squadra (il Cittadella). La classifica dell’Ascoli torna a muoversi, quota 20 è stata raggiunta e a tre incontri dal giro di boa il bottino ha giù il suo peso. Nel gelido pomeriggio di dicembre restano le recriminazioni sul rigore solare non concesso per una evidente trattenuta su Beretta e soprattutto sulle occasioni sciupate da quest’ultimo, sia in veste di finalizzatore che di uomo assist. Nella ripresa almeno tre o quattro le ghiotte ripartenze mal condotte che non hanno prodotto timori tra i veneti.
Mister Vincenzo Vivarini non butta nulla: «Oggi era una gara difficilissima, l’avevo detto alla vigilia – ricorda – . Il Cittadella concede le briciole agli avversari e noi abbiamo giocato alla pari. La partita è rimasta aperta su tre risultati, non potevamo ragionare troppo con la palla tra i piedi e quindi abbiamo tentato di aggirarli con cambi di gioco e cercando di superare il loro pressing. Sugli arbitri non parlo ma dico: speriamo di pagare colpe non nostre».
Poi aggiunge: «Ho visto sei gare dei nostri avversari, che giocano benissimo e vengono sempre ad aggredire. Per questo dobbiamo ritenerci contenti. Abbiamo avuto le nostre occasioni ma non siamo stati né precisi, né fortunati. Frattesi non ha visto la palla per via di un faro ad inizio secondo tempo. Ho tolto Addae per dare più spazio a Cavion e ho avuto due buone palle giocate da Parlati».
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