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Maxi operazione antidroga,
sgominata rete di trafficanti
(FOTO-VIDEO)

CIVITANOVA - Dall'alba un centinaio di carabinieri hanno eseguito perquisizioni e arresti, 12 le persone indagate, tra cui quattro italiani e due donne. L'indagine è nata dalla denuncia di una madre. La banda era ramificata tra Campania, Emilia Romagna e Marche. Il colonnello Niglio: "Operavano come trafficanti colombiani"
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di Giorgio Fedeli e Paolo Paoletti

(foto e video di Simone Corazza)

Una notte di blitz con centinaia di carabinieri che hanno consentito di smantellare una rete di spacciatori che operava nelle Marche nelle province di Fermo, Macerata, Ancona e Pesaro. Dodici le ordinanze di custodia cautelare verso altrettanti indagati: quattro sono italiani, gli altri stranieri. Sinora sono otto gli arresti eseguiti mentre quattro persone sono ricercate. Nel Maceratese la piazza per la vendita della droga era Civitanova. Le altre nel Fermano: Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio, Sant’Elpidio a Mare, Fermo, Lido Tre Archi, Poto San Giorgio. L’operazione, chiamata Due mari, è nata dopo la denuncia della madre di un ventenne. La donna era disperata perché il figlio era finito nel mondo della droga. Da quella denuncia sono partite indagini coordinate dal procuratore di Fermo, Domenico Seccia. A operare i carabinieri del comando provinciale di Ascoli, diretti dal colonnello Ciro Niglio. Nella notte la rete criminale che gestiva lo spaccio tra Campania, Emilia Romagna e Marche è stata smantellata. Sequestrato oltre mezzo chilo tra cocaina, eroina e hashish. “Un’operazione brillante condotta con assoluta professionalità – ha detto il procuratore Seccia –. Non posso non ringraziare il comando provinciale con il colonnello Niglio, la Compagnia di Fermo con il capitano Roland Peluso e il reparto di polizia giudiziaria”. Un lavoro d’indagine quanto mai accurato partito nell’estate del 2015. E’ emerso come venivano adottate da cittadini stranieri, extra Ue, vere e proprie “modalità colombiane” per il trasporto della droga, tra cui anche ovuli che venivano ingeriti.

Sono state 12 le ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Procura, di cui otto andate a buon fine nel corso dell’operazione di questa mattina all’alba. Due i soggetti ricercati, che avrebbero comunque le ore contate, e due quelli che si sono dati alla fuga all’estero localizzabili in altri continenti. Al momento il bilancio dell’operazione è di dieci persone in carcere e due ai domiciliari. Si tratta per l’esattezza di otto nordafricani e quattro italiani della zona (di questi ultimi due sono in carcere e due ai domiciliari).
“Uno dei momenti chiave dell’indagine – ha spiegato il procuratore capo Domenica Seccia – sono state le intercettazioni. Intercettazioni che nell’ambito dell’attività di repressione dello spaccio e della vendita di sostanze stupefacenti risentono sempre di un linguaggio criptico. Per cui è necessario fare un’attività di riscontro attraverso osservazioni e pedinamenti umani, che ci sono stati e sono stati brillanti grazie alla professionalità degli investigatori dedicati”. In merito ai soggetti ancora da arrestare il procuratore Seccia è stato chiaro: “Vedremo, spero che per qualcun altro possa essere eseguita la misura. Per quelli che risiedono in continenti diversi vediamo, innanzitutto dobbiamo localizzarli, poi ci vorrà la rogatoria. I soggetti arrestati sono prevalentemente extracomunitari, otto provenienti dalle zone magrebine mentre quattro indagati sono italiani tra cui due donne. Un’operazione molto complessa che, però, è stata condotta in maniera esemplare, dalle intercettazioni ai pedinamenti fino all’esito di queste ore con un duro colpo a quello che è un fenomeno che tormenta tante famiglie anche in questo nostro territorio”.

Il colonnello Niglio ha aggiunto: “Ringrazio il procuratore Seccia che con una quotidiana e attenta attività di coordinamento, ha consentito di arrivare ai risultati conseguiti. Siamo riusciti a dare risposta all’esposto presentato da una madre ai carabinieri di Porto Sant’Elpidio. E’ stata sicuramente un’indagine impegnativa. E abbiamo riscontrato un elemento di novità per il territorio marchigiano nel trasporto della droga: gli ovulatori. Un sistema colombiano utilizzato, dunque, anche da nordafricani”. Per Seccia e Niglio la riprova di un mondo, quello dello spaccio e del trasporto di sostanze stupefacenti, in continua evoluzione. “Siamo a un sistema 4.0 – ha aggiunto Niglio – anche gli spacciatori si stanno sempre più specializzando. Con l’impegno importante della Procura della Repubblica di Fermo che ci ha sempre coordinato quotidianamente con tanto interesse siamo però riusciti oggi, dopo quasi due anni, a raggiungere l’obiettivo”.
“L’operazione è stata denominata Due Mari – spiega il capitano Roland Peluso – perché gli spacciatori per spostarsi nel loro iter di approvvigionamento, per raggiungere il Fermano, utilizzavano degli autobus. E degli ovuli che, se ben confezionati, non emanano alcun odore e possono anche sfuggire ai cani. Abbiamo sequestrato più di mezzo chilo di eroina, cocaina, hashish e anche del materiale necessario al confezionamento della droga. Sono stati oltre cento i Carabinieri che questa notte si sono mossi su tutto il territorio per dare esecuzione alle ordinanze del Gip.

(aggiornamento delle 13,15)

Al centro il procuratore Domenica Seccia e i vertici dell’Arma

 

 

     

 

     

 


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