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Ascoli Picchio, il ds Giaretta:
«Avanti con Maresca e Fiorin,
a Parma per ripartire»

SERIE B - Maresca e Fiorin non sono a rischio. Lo conferma il dirigente bianconero che si è confrontato con i tecnici. L'invito a rialzarsi. Il precedente Rozzi-Bersellini di 27 anni fa
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Il direttore sportivo dell’Ascoli Picchio, Cristiano Giaretta

di Bruno Ferretti

Avanti con il tandem Fiorin e Maresca. L’Ascoli Picchio, attraverso il ds Giaretta, fa sapere che non c’è alcuna intenzione di cambiare la guida tecnica della squadra come da qualche parte era stato ventilato dopo la terza sconfitta consecutiva (con 9 gol incassati) e di fronte al malinconico ultimo posto in classifica. Non c’è una comunicazione ufficiale a tal riguardo, neppure sul sito ufficiale del’Ascoli Picchio, ma ci sono le dichiarazioni che il ds Giaretta ha rilasciato al sito TuttomercatoWeb diretto dal suo amico Michele Criscitiello, giornalista del canale televisivo Sport Italia. «Ci siamo confrontati, come di consueto, con gli allenatori ma senza alcun retropensiero legato ad un possibile avvicendamento» ha detto Giaretta che ha poi aggiunto: «E’ un momento così, ci sta girando male ma andiamo avanti a testa alta. Paghiamo gli infortuni». Poi un grido di battaglia: «Andremo a Parma per ripartire. Finora contro le big abbiamo sempre fatto grandi prestazioni. Adesso dobbiamo rialzarci combattendo».

Giaretta, prima di queste dichiarazioni, si sarà certamente consultato con il patron Bellini (ancora in Canada) e con l’amministratore Cardinaletti che domenica scorsa, dopo la sconfitta con il Foggia, è stato apertamente contestato dagli ultras della curva sud con espliciti cori.

L’Ascoli, dunque, conferma fiducia ai suoi tecnici con la speranza che riescano – con il recupero di qualche titolare – a migliorare il gioco della squadra spezzando la preoccupante serie di sconfitte. Vero è che la fiducia, pur grande che sia, nel calcio resta sempre legata ai risultati. Dalla serie A alla Terza categoria. Rarissime le eccezioni.

ROZZI, BERSELLINI E AGROPPI – A tal riguardo ci torna in mente il presidentissimo Costantino Rozzi che non avrebbe mai voluto esonerare gli allenatori ma a volte era costretto a farlo. Nel gennaio del ’90 l’Ascoli, in serie A, era in fondo alla classifica e l’allenatore Eugenio Bersellini (scomparso di recente) fu inevitabilmente contestato dai tifosi. Rozzi, dopo la sconfitta in casa con la Juventus (1-2) prese le difese del tecnico emiliano e un quotidiano sportivo titolò così: «Per esonerare Bersellini dovrei trovare un altro Bersellini». La domenica dopo l’Ascoli pareggiò (0-0) a Verona e Bersellini fu esonerato. Al suo posto arrivò Agroppi che, però, non riuscì ad evitare la retrocessione in B.


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