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Project piscina, il comitato
pronto alla seconda diffida

SAN BENEDETTO - L'avvocato Consorti attacca: «Norme urbanistiche non rispettate per quanto riguarda le strutture coperte e i parcheggi. Il Comune rischia di dover indennizzare l'Ati»
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di Emanuela Voltattorni 

Caso piscina, il “No Project” promette una seconda diffida che coinvolgerebbe la procura di Ancona e di Ascoli . L’avvocato Ermanno Consorti, esponente del comitato, ribadisce infatti che ci sarebbero delle norme urbanistiche non rispettate per quanto riguarda le strutture coperte e i parcheggi previsti per legge. «Inoltre  -spiega- chi vuole aggiudicarsi il project deve aver la possibilità di valutare i rischi per poi, però, assumerseli completamente. In alcuni casi in Italia, delle concessionarie di opere pubbliche hanno poi preteso negli anni l’indennizzo dell’opera realizzata perché le cose non sono andate come avevano previsto».
L’avvocato ha citato anche il parere del responsabile del Cuc (Centrale Unica di Committenza) di San Benedetto, Maria Teresa Massi, che avrebbe segnalato la necessità di modificare l’articolo 10 della proposta di convenzione di concessione allocando il rischio di gestione interamente a carico della concessionaria, mentre nella proposta formulata dalla Ati Beani Annibale sarebbe prevista la possibilità di richiedere il riequilibrio economico e finanziario anche in caso di eventi esterni riconducibili al rischio di gestione. «Tale proposta di convenzione, se non verrà emendata, esporrà il Comune concedente al rischio di dover indennizzare l’Ati per qualunque mancato introito che dovesse verificarsi anche a causa di una cattiva gestione da parte del concessionario. Piunti ci ripensi», conclude Consorti.

Alcuni rappresentanti del comitato No Project

Seppure proprio dal responsabile del Cuc, ovvero da un ufficio comunale, sia stato palesato questo rischio, il comitato denuncia il fatto che la giunta non abbia tuttora recepito tali suggerimenti. Se per quanto riguarda le norme urbanistiche, l’ultima parola spetterà ai tecnici, è proprio sulla parte contrattuale che si giudicherà il lavoro della politica. Una volta che questa sarà definita, si potranno valutare la bontà del project financing e gli eventuali benefici per i cittadini.


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