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Bellini presenta Cosmi
e non vende più la società Video

ASCOLI - Il presidente torna dal Canada e "benedice" il nuovo allenatore, che dice: «Non stravolgeremo l'impronta di una squadra giovane, credo di mettere accanto a loro gente di esperienza». Il patron sibillino: «Mi prendo tempo per valutare la situazione, vediamo come va. C'è gente interessata ad acquistare l'Ascoli, per i prossimi due anni entreranno soldi nuovi»
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 di Claudio Romanucci

E’ stato lo stesso patron Francesco Bellini a presentare in sede il nuovo tecnico dell’Ascoli Serse Cosmi. E’ entrato in sala stampa con l’amministratore Andrea Cardinaletti ed il diesse Cristiano Giaretta dopo un pomeriggio di colloqui, prima della firma. 

Cosmi e Bellini durante la presentazione (foto di Sandro Perozzi)

«Sono tornato alle 11 del mattino, non nella notte con ha scritto qualcuno – ha esordito il patron con una precisazione -. Ho incontrato Cosmi a Trapani: mi disse che gli sarebbe piaciuto venire qui, aveva il ‘cuore debole’ per l’Ascoli. E’ stato chiamato in questa situazione d’emergenza che alcuni di voi hanno creato, credo rimarrà con noi per molto tempo. Avevamo bisogno di lui,  sono sicuro che ci porterà alla salvezza. Nel prossimo anno costruiremo la salita per andare su. Ha detto che è una squadra giovane e valida,  ha bisogno di qualche innesto a gennaio che comunque già pensavamo di fare».

Poi la parola è passata a Serse Cosmi, 60 anni il prossimo anno: «Sono stato spinto ad accettare anche dai tifosi. Mi nutro di emozioni e sensazioni, il fatto di essere così “desiderato” era motivo in più per pensare di diventare allenatore. Voglio una squadra che si identifichi con la gente che va allo stadio: non ho avuto proposte dal Crotone, mi piace perdere poco e misurarmi con i risultati. Questo mi è mancato nel periodo di stop. L’ambizione, che non è presunzione, è legittima. Il presidente mi pare che desideri la serie A ma prima bisogna parlare attraverso varie situazioni che a me non spaventano». Sono seguite le risposte de nuovo mister ai giornalisti: «Ho visto l’Ascoli giocare. E’ una delle poche rose dove non vi sono miei ex. Stanotte, dopo aver viaggiato, ero stanco e ho dormito poco. Alle 2,30 mi sono svegliato e facendo zappino ho rivisto Perugia-Ascoli: quasi una premonizione. Stiamo raccogliendo tutti i dati e le informazioni necessari, il mio marchio di fabbrica del 3-5-2 non conta, ho giocato anche a 4 nelle retrovie. Non stravolgeremo l’impronta di una squadra giovane, credo di mettere accanto a loro gente di esperienza».

Giaretta, Cosmi e Bellini

A chi gli chiede di Petkovic, Cosmi nicchia: «Ha qualità ma non gioca, non è il tipo di giocatore che oggi possiamo cercare. Il domani per noi è  dopodomani. L’Entella la reputo tra le cinque migliori del campionato, la classifica non dice il vero. Lavorerò alla testa, adesso è quasi una necessità. I calciatori devono sprecare molto sotto l’aspetto psicologico, poi il resto è diventa una conseguenza».

Secondo il ds Giaretta, che si è introdotto nel discorso, «il gioco a cui si erano adattati i bianconeri è un valore. Il cambio di modulo ha mantenuto il possesso palla creato da Maresca». In sala stampa era presente anche il vice di Cosmi Fabio Bazzani e dietro, ascoltare, il procuratore Donato Di Campli.

Bellini è tornato poi sul caso Maresca, dimessosi due settimana fa per motivi da lui definiti ambientali: «Maresca era il principio di un progetto nuovo per l’Ascoli. Il nostro è stato un atto di benevolenza nei confronti di un suo familiare. Non pensavamo che certe vicende finissero sulle cronache sportive, questo lo trovo disgustoso».

Sulla ventilata vendita della società, Bellini ha risposto sorridendo ed in maniera sibillina: «C’è una relazione speciale tra me e Cosmi. In questo momento ci sono offerte per acquistarla, mi prendo del tempo per valutare la situazione. Vediamo come va… ». Poi l’augurio di un sereno Natale: «Sapevamo che le cose non stavano andando. Quando giochi con tanti infortuni e vi sono errori arbitrali la strada si fa in salita. Per i prossimi due anni entreranno soldi nuovi».

 


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