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Dal “Premio Antonio Orlini”
segnali di speranza
per l’impiantistica sportiva

ASCOLI - Riconoscimenti al mezzofondista Simone Barontini, ma anche al pilota Romano Fenati, al discobolo Nazzareno Di Marco e al tennista Stefano Travaglia
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Da sinistra: Armando De Vincentis, Giuseppe Scorzoso, Elisabetta Orlini, Simone Barontini, l’artista che ha realizzato il “Premio Orlini”, Guido Castelli, Vincenzo Ferretti, Fabio Luna e Fabio Sturani

di Andrea Ferretti

(fotoservizio Sandro Perozzi)

Il “Premio Antonio Orlini” ha messo la stella festeggiando il decennale con le più alte cariche sportive regionali e della provincia di Ascoli. Lo ha fatto al “Casale” di Colli del Tronto (Ascoli) dove i suoi organizzatori e ideatori (Elisabetta Alessandrini Orlini della Fondazione Simona Orlini e Vincenzo Ferretti del Centro Marcia Solestà) hanno radunato i vertici del Coni e di diverse Federazioni per assegnare il riconoscimento “all’affermazione e al prestigio dell’atletica marchigiana”. In collaborazione con Coni e Fidal Marche, il premio è andato a Simone Barontini, 19 anni tra pochi giorni, anconetano della Sef Stamura Ancona e un curriculum già notevole: primato persona sugli 800 di 1’48″76, otto titoli italiani (1 Assoluto, 3 Juniores, 3 Allievi, 1 Cadetti), bronzo agli Europei Under 18 2016, semifinalista a quelli del 2017, finalista al Festival olimpico della gioventù europea, 5 volte azzurro nelle Giovanili. Barontini vive ad Ancona e lì si allena con Fabrizio Dubbini. Il premio assegnato al suo tecnico, assente alla cerimonia per motivi di lavoro, l’ha ritirato il padre di Simone che l’ha accompagnato in questa puntata ascolana.

Elisabetta Orlini con Simone Barontini, Vincenzo Ferretti e il sindaco Guido Castelli

Barontini – premiato per l’anno 2016 – finisce così nel prestigioso albo d’oro dove figurano Clarissa Claretti (2007), Eduardo Albertazzi (2008), John Mark Nalocca (2009), Daniela Reina (2010), Gianmarco Tamberi (2011), Enrico Cipolloni (2012), Lorenzo Del Gatto (2013), Giacomo Brandi (2014) e Eleonora Vandi (2015).

Parole di incoraggiamento, ma soprattutto di speranza, per il futuro dello sport marchigiano – quindi anche ascolano – sono giunte in occasione di questa kermesse dai vertici del Coni regionale (c’era il presidente Fabio Luna e Giulio Lucidi dell’Unione Sportiva Acli, unico ascolano membro della giunta Coni Marche), ma anche dall’ex numero uno dello sport marchigiano Fabio Sturani oggi a capo dello staff del governatore della Regione Ceriscioli.

La premiazione di Romano Fenati

Un messaggio importante che, in particolare il Coni e lo sport ascolano, si spera venga raccolto quanto prima (ma soprattutto “alimentato”) dalla Fondazione Carisap che in questo senso ha già lanciato alcuni messaggi, e dall’Amministrazione comunale presente al “Casale” con il sindaco Guido Castelli, gli assessori Massimiliano Brugni (sport e istruzione) e Luigi Lattanzi (territorio), il consigliere Attilio Lattanzi e il direttore dell’ufficio sport Sandro Marcantoni.

Per la Fidal c’era il presidente Giuseppe Scorzoso, poi Armando De Vincentis a fare gli onori di casa con Elisabetta Orlini e Vincenzo Ferretti, diversi presidenti regionali di Federazione (Romandini della pallamano, Cherri degli sport invernali, Zardi del tennistavolo, il neo eletto Raffaele Avigliano del triathlon). Microfono affidato a Valerio Rosa, past president del Panathlon Club Ascoli che ha collaborato all’ottima riuscita di una serata che è stata anche all’insegna di “Vini Terre del Fageto – Cantina di Pedaso”.

Per il Panathlon presenti ovviamente il presidente del sodalizio ascolano (Francesco Silvi) e il governatore Marche-Emilia Romagna di Panathlon international (Luigi Innocenzi). A rappresentare il Comune di San Benedetto l’assessore allo sport Pierluigi Tassotti e il direttore dell’ufficio sport Alessandro Amadio, poi ancora l’assessore Alessandro Cortellesi del Comune di Acquasanta, l’ex presidente del Coni Aldo Sabatucci, uno stuolo di tecnici di assoluto valore come l’ex direttore tecnico della Nazionale di atletica Nicola Silvaggi e Mimmo Chiovini appena inserito nello staff della Nazionale di volley femminile.

Il Coni (come sempre prezioso l’apporto del suo segretario Giorgio Allegrini) ha infine premiato tre atleti ascolani che si sono particolarmente messi in luce: Romano Fenati vice campione del mondo di Moto2 e prossimo al passaggio in Moto2 (“FennyFive” ha ritirato personalmente il premio), il discobolo Nazzareno Di Marco vice campione italiano in carica da anni ai vertici nazionali della specialità tanto cara ad Armando De Vincentis, il tennista Stefano Travaglia che si sta allenando a Spoleto dove la Nazionale italiana definisce la squadra di Coppa Davis. Fine anno di solito fa sempre rima con premi. Ecco allora che il “Premio Antonio Orlini” è stato solo il primo di una serie di eventi che proseguiranno con l’assegnazione degli “Oscar dello Sport” del Comune di Ascoli al Teatro Ventidio Basso e delle onorificenze del Coni che si svolgerà in due puntate: il 17 dicembre a San Benedetto, il 18 ad Ascoli.

 


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