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Licenziamenti al canile Appa,
la Uil: «Rispettate i lavoratori»

LA VICENDA - L'associazione onlus gestisce il canile su finanziamento dei comuni di Ascoli, Offida e Appignano. Il ricorso di contratti "a chiamata" non convince il coordinatore del sindacato Giuseppe Pacetti: «Vogliamo spiegazioni sugli esuberi»
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«La Uil sarà al fianco dei lavoratori dell’associazione Appa». Lo garantisce il coordinatore del sindacato Giuseppe Pacetti, intervenuti sulla situazione del personale dipendente dall’associazione onlus che gestisce il canile di Appignano su finanziamento dei comuni di Ascoli, Offida e Appignano.

Giuseppe Pacetti

«La protezione degli animali, finalità mutuata a propria denominazione dalla nota associazione provinciale onlus Appa, è uno scopo di elevata portata sociale che può essere perseguito garantendo sia il necessario benessere degli animali ricoverati nei canili di pertinenza, sia la dignità dei lavoratori che li hanno in custodia – premette Pacetti – . Invece quando alcuni lavoratori hanno provato, anche con l’adesione al sindacato ,a far valere i più elementari diritti contrattuali, compresi quelli relativi alla sicurezza, è partita una serie di provvedimenti destabilizzanti fino ai licenziamenti.

Parliamo di lavoratori con una base salariale al di sotto di qualsiasi soglia di sussistenza, dipendenti dall’Associazione prvinciale protezione animali (Appa) Onlus di Ascoli Piceno, che provvedono agli animali in custodia presso i canili. Tali servizi sono appaltati dai Comuni di Ascoli, Appignano del Tronto ed Offida. Questi operatori che, da molti anni, con autentico spirito zoofilo, prestano il loro impegno lavorativo, garantendo, con sacrifici personali, il benessere degli animali loro affidati, sono destinatari di provvedimenti configuratisi anche nel licenziamento con una duplice causale: nuovi costi ed esubero del personale. Quanto all’esubero sarebbe il caso che l’Associazione spiegasse come mai in contemporanea ricorre stabilmente alle assunzioni ‘a chiamata’ di operatori regolarmente inseriti nei turni di lavoro. Quanto alla insostenibilità economica sembra che derivi da presunti oneri relativi al terremoto imposti dagli enti appaltatori, che nulla quindi ha a che vedere con i lavoratori dipendenti». «La Uil – conclude Pacetti –   intende richiamare l’attenzione di tutti rispetto all’ennesimo caso di estrema precarizzazione del lavoro, nel nostro disastrato territorio. I rispettivi Comuni coinvolti sono invitati a verificare la bontà del servizio anche sotto l’aspetto del trattamento contrattuale e relazionale dei lavoratori (visto che si tratta di contributi erogati da Enti pubblici). Si richiama inoltre l’Associazione Appa al rispetto per i lavoratori, la cui soddisfazione sia nei diritti contrattuali, sia nelle relazioni con l’Associazione, è l’unica garanzia per un servizio efficace e di qualità».


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2 commenti

  1. 1
    Vincenzo Del Vento il 15 Dicembre 2017 alle 10:18

    No comments.

  2. 2
    Luca Celani il 15 Marzo 2018 alle 12:24

    Gentili amici, non so se avete preso l’articolo dal Corriere Adriatico e/o dal Resto del Carlino, oppure vi è giunto un comunicato stampa dalla UIL ma a fronte di accuse così pesanti, sarebbe stato corretto sentire anche l’altra “campana” o perlomeno riportare la replica che le suddette testate giornalistiche hanno pubblicato nei giorni successivi all’uscita dell’articolo; chiediamo scusa se non è stata inoltrata anche a voi ma ci era sfuggita questa pubblicazione. A disposizione per ogni chiarimento, vi saluto.
    V.Pres. A.P.P.A.

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