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«Cerimonie del genere anche agli Uffizi»
Papetti: «Garantita la massima sicurezza»

ASCOLI - Città divisa sulla possibilità di cenare tra le opere di Crivelli, Cola dell'Amatrice o Tiziano. Social sempre scatenati. Ma c'è chi sostiene che così il Comune fa cassa e indirettamente promuove l'arte. Il parere del direttore. Anche al Filarmonici possibile la stessa situazione
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di Franco De Marco

Questione di sensibilità, tutte rispettabili.  E’ opportuno o non è opportuno effettuare banchetti all’interno della pinacoteca civica? Soprattutto sui social si è scatenato il finimondo dopo la diffusione delle foto della cena degli auguri natalizi effettuata dal Soroptimist. Tante le proteste. Di sicuro esiste un sentimento popolare che non approva questo genere di cerimonie solitamente riservate a vip.  Dall’altra parte ci sono anche uomini di cultura che non si scandalizzano e approvano. Chi scrive, lo dice subito, personalmente, preferisce che un luogo deputato storicamente all’arte, dove ci sono opere di Carlo Crivelli, Cola dell’Amatrice, Tiziano, Guido Reni, dove c’è il Piviale del XIII secolo, solo per citarne alcune, rimanga fermo a tale funzione. Stesso discorso per un teatro storico. Perché altrimenti l’arte, quella vera, sia essa pittorica, musicale, teatrale o cinematografica, rischia di far perdere il rispetto e la concentrazione del fruitore.  Sui rischi di danneggiamento delle opere conservate, siano esse dipinti, sculture o mobili, il discorso è diverso. E’ infatti evidente che se vengono rispettate tutte le disposizioni di sicurezza, dal numero dei presenti ai fuochi, alle fonti elettriche, alle distanze, non dovrebbe accadere nulla anche se la possibilità di una svista o di un incidente c’è sempre. Vale la pena però di correre anche un minimo rischio?  E’ ovvio che a monte di queste cerimonie c’è una scelta politica. Il Comune ha scelto di dare in affitto le sale pubbliche, come la pinacoteca, anche per cerimonie private con buffet o catering.

Castelli e Papetti

«Io dico che oggi, come ieri per la verità, è una cosa normale. Anche la Galleria degli Uffizi prevede questo genere di cerimonie. Naturalmente rispettando i regolamenti e le norme di sicurezza» spiega il professor Stefano Papetti, direttore della pinacoteca, docente e navigato uomo di arte, persona di cultura a 360 gradi. «Con la pinacoteca siamo molto attenti. Ad esempio non sono ammessi attacchi all’impianto elettrico delle sale. Il personale è sempre lo stesso e sa come comportarsi. Si cucina all’esterno. Non tutte le sale vengono concesse ma solo quelle dove non si corre alcun rischio per l’integrità delle opere. Poi c’è l’aspetto economico. Da queste manifestazioni il Comune  ricava un introito. In occasione, ad esempio, della mostra di Bertozzi & Casoni (“Minimi Avanzi”) sono stati effettuati due banchetti: uno all’inizio e uno alla fine dell’esposizione. Questo ha consentito al Comune di risparmiare i 60.000 euro del catalogo. Sinceramente sono stupefatto da certe critiche. Non le trovo minimamente giustificate. Ma quale “trattoria pinacoteca”, scherziamo?».
Per il prof, Papetti, dunque, fermo restando il rispetto delle norme di sicurezza, è fuori posto gridare allo scandalo. Nel corso del 2017 sono stati cinque i banchetti organizzati in loc. Anche il sindaco Guido Castelli afferma: «La sicurezza è garantita. Sono iniziative che valorizzano anzi i luoghi d’arte».
Rimane, come detto, un sentimento popolare. Forse l’Amministrazione comunale farebbe bene a spiegare bene come e perché. E per i teatri cittadini si prevede pure una funzione mangereccia? Il Ventidio Basso possiede un foyer, con bar (chiuso perché incredibilmente non è stato mai riparato il guasto all’impianto idrico), dove i pasti possono essere tranquillamente serviti. In qualche occasione è stata usata la hall. E le sedie della platea, fortunatamente, sono inamovibili. Ci fu, rintuzzato, il tentativo di utilizzare la platea per i veglioni di Carnevale. Invece si sta profilando l’utilizzo della platea del Teatro Filarmonici, che dovrebbe entrare tra breve in attività, per i banchetti. Quando sarà emesso il bando per l’affidamento della gestione quasi certamente sarà previsto anche questo uso.  Il dibattito, sempre utile, è destinato a continuare.

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