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Vallegrascia e il presepe post sisma,
quando la natività ha un sapore speciale
Foto e video

MONTEMONACO - La rappresentazione è andata in scena nella frazione gravemente danneggiata dal terremoto, per il decimo anno consecutivo. Un esempio per tutti. Affluenza buona nonostante freddo e neve. Plauso all'organizzazione
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di Luca Capponi 

foto e video di Andrea Vagnoni 

Freddo, neve, gelo. Il presepe vivente di quelli che non mollano. E non hanno mollato mai, neanche l’anno scorso, quando andare avanti sembrava cosa impossibile sotto le “botte” del terremoto. Per questo gli abitanti (e gli amici) di Vallegrascia, nel comune di Montemonaco, sono ancora qui. Per dare vita, letteralmente, ad una natività che assume connotati forti. Simbolici. Da non dimenticare.

Una vigilia di ultimo dell’anno, il 30 dicembre, dal sapore speciale. Un centinaio e più di volenterosi ha sfidato il meteo, tutti ben ricompensati da panini con la salsiccia cotta alla brace, vin brûlé, pandori e torroni, ma soprattutto da un presepe vivente che, vuoi per la location, vuoi per l’atmosfera, ha mozzato letteralmente il fiato dei presenti. Commovente. Soprattutto vedere un bimbo in carne ed ossa qui, a dare speranza, anelito, carezze all’anima.
Decima edizione, questa, allietata anche da una mostra di mini presepi costruiti a mano e dalla musica di “Quelli dell’ara”di Filottrano (Ancona). Plauso dunque all’organizzazione, alla location (nei pressi del B&B La Stella Alpina) ed alla determinazione di un popolo. Merce di pregio, che per fortuna tra queste montagne non manca mai.

 

 

 


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