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L’ex Mancini: «L’Ascoli ha tutte
le carte in regola per salvarsi
Nel ritorno ci saranno sorprese»

SERIE B - Osvaldo ha disputato 128 partite in bianconero (32 in serie A). Ora lavora nella scuola del Calcio Lama. «In B c’è poca qualità. Credo in Cosmi, tecnico esperto che trasmette fiducia e sa leggere le partite»
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Osvaldo mancini contrasta Roby Baggio in un Ascoli-Fiorentina di tanti anni fa

di Bruno Ferretti

Nove campionati con l’Ascoli dove è cresciuto calcisticamente fino alla serie A dove debuttò il 6 marzo 1988 in Ascoli-Como 0-0. Lo fece entrare Castagner nel secondo tempo al posto di Carannante. Era un difensore veloce e tenace, abile nell’anticipo, uno che dava tutto e non mollava mai. E’ rimasto nel calcio, il suo mondo, e oggi mette a disposizione dei ragazzi la sua esperienza: è il responsabile tecnico della scuola calcio dell’Asd Calcio Lama di Castel di Lama (Ascoli) che conta circa 220 iscritti di età compresa fra 5 e 16 anni. Parliamo di Osvaldo Mancini, ascolano doc ed ex bianconero. Con l’Ascoli ha disputato nove campionati (4 di serie A, 4 di B e 1 di C1) per un totale di 128 presenze. Continua a seguire da sostenitore le vicende del Picchio.

«La salvezza? Sì, io ci credo. L’Ascoli adesso ha un allenatore esperto come Cosmi che conosce la categoria e sa guidare la squadra: la scelta sarà premiata – dice Mancini – la classifica è corta e il distacco è colmabile. L’Ascoli è stato penalizzato dai numerosi infortuni ma può fare certamente di più . Non è da penultimo posto e avrebbe meritato qualche punto in più. Comunque ha tutte le carte in regola per salvarsi: con due o tre vittorie  può uscire dalla zona retrocessione. Il campionato di serie B, da alcuni anni, è livellato in basso. Rispetto ai miei tempi il ritmo è superiore, ma la qualità è inferiore. C’è meno tecnica e non si vedono grandi giocate».

Osvaldo oggi lavora nel Calcio Lama

«Qualcosa è stato sbagliato nella costruzione della squadra che qualche volta ha perso per errori individuali – analizza l’ex difensore – è giusto puntare sui giovani ma accanto a loro servono uomini di esperienza che  sappiano guidare il gruppo e si prendano certe responsabilità. Ho fiducia in Cosmi che ha tanta esperienza, sa trasmettere positività alla squadra, legge bene le partite e non si lamenta mai per le assenze o altro».

«Maresca? Con lui le cose non sono andate bene, ma non è una bocciatura. Magari fra qualche anno diventerà un bravo allenatore – prosegue Mancini – ci sono allenatori che sono partiti direttamente in serie A e sono andati bene. E’ vero, tuttavia, che Ascoli è una piazza particolare dove è preferibile puntare su tecnici esperti. Tornando al campionato penso che nel girone di ritorno ci saranno sorprese. Qualche squadra che oggi è in zona playoff potrebbe tornare indietro. Per l’Ascoli è importante restare agganciato: se arrivano i rinforzi giusti e la squadra prende fiducia, può farcela. Anche perché può contare sulla spinta di una tifoseria che poche squadre hanno».

Osvaldo Mancini, oggi 48enne, dopo la maglia dell’Ascoli, ha indossato in serie C quelle di Maceratese, Benevento, Vis Pesaro, Campobasso e Latina per poi continuare in numerose squadre dilettanti marchigiane e abruzzesi fino ad oltre 40 anni.


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