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«Castelluccio rinasce solo
con un’attenta pianificazione»:
la ricostruzione vista dal Parco

SIBILLINI – L’ente, attraverso il suo presidente Oliviero Olivieri, rimarca l’importanza di una visione condivisa sul futuro dell’area e auspica una celere riapertura delle strade di accesso
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In merito alle notizie diffuse sulla realizzazione di strutture emergenziali a Castelluccio di Norcia a seguito dei gravi eventi sismici del 2016, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha inoltrato alcune delucidazioni con l’obiettivo di fare chiarezza sul tema.

“Dopo aver attentamente valutato tutte le possibili alternative, il 10 ottobre 2017 il Parco ha espresso parere favorevole, anche relativamente alla Valutazione di Incidenza Ambientale, per la struttura nota come Deltaplano, destinata ad accogliere la delocalizzazione delle attività commerciali e di ristorazione.

In particolare, alcune aree edificabili individuate in continuità con il nucleo abitato non erano disponibili in quanto destinate alla realizzazione di soluzioni abitative emergenziali (le SAE, cosiddette casette), altre aree richiedevano sbancamenti ancor più pesanti o erano su versanti con esposizione non idonea. Alla fine della scorsa estate presso la Direzione nazionale della Protezione Civile a Roma, il Parco aveva partecipato ad un incontro con il Comune di Norcia, i Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali e l’ISPRA, oltre che la stessa Protezione Civile nazionale e regionale, proprio al fine di valutare congiuntamente proposte per mitigare l’impatto delle nuove strutture e garantirne un inserimento il più possibile rispettoso del delicatissimo e straordinario contesto paesaggistico circostante. Nell’incontro venne concordato di ridurre le volumetrie inizialmente previste per il Deltaplano, nonché di evitare la realizzazione di nuovi parcheggi annessi, i quali avrebbero richiesto pesanti sbancamenti. In merito a quest’ultimo punto fu quindi indicato, come alternativa più sostenibile, l’adeguamento delle strade (tra cui la cosiddetta “strada delle cavalle”) che circondano il centro abitato, mediante modesti allargamenti che consentirebbero la sosta di un cospicuo numero di autovetture.

Il Parco auspica che tutte le strutture necessarie ed approvate, comprese le SAE, vengano realizzate quanto prima, e che entro la prossima primavera venga ripristinato il transito lungo le principali strade che raggiungono Castelluccio, affinché la fruizione e le attività economiche possano riprendere al più presto. L’emergenza determinata dalla catastrofe, che impone interventi che non possono essere ulteriormente rimandati, non deve però far perdere di vista gli obiettivi di valorizzazione sostenibile per il medio e lungo periodo; solo una visione condivisa e una pianificazione attenta potranno infatti garantire una vera rinascita di Castelluccio senza compromettere quei valori ambientali e paesaggistici così straordinari e fragili su cui si fondano la sua notorietà e le sue concrete potenzialità di sviluppo”.

“A tal fine – dichiara il presidente Oliviero Olivieri – intendiamo riprendere insieme al Comune di Norcia e con la partecipazione delle comunità locali e dei portatori di interessi, le attività di pianificazione nell’ambito del Piano per la mobilità sostenibile, purtroppo interrotte a seguito del sisma. Il Piano è uno strumento indispensabile per poter realizzare le infrastrutture necessarie a migliorare i servizi, tra cui adeguate aree sosta per auto e camper, e allo stesso tempo incentivare la fruizione dei Piani di Castelluccio mediante mobilità dolce e alternativa, soprattutto durante i periodi della celebre fioritura. Va chiarito pertanto che il Parco non ha espresso parere negativo per tali aree di sosta le quali, diversamente da quelle inizialmente proposte negli interventi di emergenza, interessano siti che non richiedono interventi particolarmente invasivi”.

Nei giorni scorsi Olivieri ha sentito Roberto Pasqua, presidente della Proloco di Castelluccio, ricevendo conferma sulla condivisione della scelta di tali aree di sosta e della proposta di adeguare, in emergenza, la strada “delle cavalle” e creando così posti di parcheggio anche a servizio del Deltaplano.

Tali soluzioni, unitamente alla completa attuazione del Piano andrebbero ad evitare le situazioni di caos e traffico che oltre a causare un progressivo degrado ambientale, soprattutto nei confronti delle praterie, contribuiscono a svilire il fascino, l’immagine e l’attrattività di uno dei luoghi più magici del Parco Nazionale. Il Piano si inserisce anche nel percorso di collaborazione per il rinnovo della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS), recentemente avviato dal Parco insieme a tutte le parti interessate a progettare una strategia ed un piano d’azione comune per lo sviluppo turistico responsabile e rispettoso del patrimonio ambientale dei nostri territori.

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